Siracusa, 19 Mar 2018 - La svolta arriva nella notte quando, incalzato dalle domande degli inquirenti il compagno di Laura crolla e confessa: "Sono stato io, l'ho uccisa io". L'uomo si trova ora nella caserma dei carabinieri in stato di fermo. 'Sei un assassino!', 'Devi marcire in carcere'. 'Hai ammazzato una ragazza, maledetto'. Sono solo alcune delle grida rivolte nel cuore della notte dalla folla a Paolo Cugno, il giovane che ha confessato di avere ucciso a coltellate Laura Petrolito, di Canicattini Bagni (Siracusa).
L'uomo è stato trasferito nella notte dalla caserma dei Carabinieri al carcere dove è rinchiuso con l'accusa di omicidio. Cugno, dopo un lungo interrogatorio, nella tarda serata di ieri ha confessato di avere accoltellato la sua compagna dopo l'ennesima lite e di avere poi gettato il suo corpo in un pozzo artesiano nella campagna di famiglia. Il giovane ha raccontato agli inquirenti quanto accaduto nella serata di sabato.
Secondo il medico legale Francesco Coco, che ha eseguito la prima ispezione cadaverica, Paolo Cugno avrebbe inferto alla compagna "almeno 6 coltellate", al collo e al petto, e avrebbe poi cercato di nascondere il corpo. Agli inquirenti, ieri sera, avrebbe svelato anche il luogo in cui ha nascosto l'arma. L'assassino, in passato, avrebbe anche minacciato un uomo con una motosega. Domani sarà eseguita l’autopsia sul corpo della giovane.
Ha avuto una vita difficile e una morte atroce Laura Petrolito. Vent'anni, due bimbi piccoli, una storia d'amore andata male e un nuovo compagno con cui le cose, da tempo, non funzionavano più. Abbandonata dalla madre a tre anni, cresciuta dal padre con l'aiuto degli assistenti sociali del Comune. Un amore enorme per i suoi figli che "raccontava" su Facebook, chiedendo di essere compresa, di non essere giudicata. Ieri mattina i carabinieri l'hanno trovata morta. Assassinata a coltellate e scaraventata in un pozzo artesiano nelle campagne del suo paese, Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa.
La coppia, hanno raccontato alcuni testimoni sentiti dagli inquirenti, aveva problemi da tempo. Una zia della vittima ha riferito che la nipote era stata picchiata dal compagno più volte, ma non aveva mai voluto presentare denuncia. Sabato sera i due ragazzi, che vivevano a casa del padre di Laura, si sono allontanati per una passeggiata lasciando la loro bambina di 8 mesi. Il primo figlio della ragazza vive invece con la nonna paterna. Nessuno dei due è rientrato a casa. In serata, preoccupato, il padre della vittima ha dato l'allarme.
Sulla sua pagina Facebook Laura Petrolito scrive del suo grande amore per il padre che si è occupato di lei dopo che la madre è andata via di casa. E in un post dice: "Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere metti le mie scarpe... vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate... cadi dove son caduto io e soprattutto prova a rialzarti come ho fatto io".
“È una notizia drammatica che ha scosso tutta la comunità. Una donna, una giovane mamma, non può morire in questo modo violento". Lo ha detto il sindaco di Canicattini, Marilena Miceli. "Auspichiamo ha aggiunto - che le forze dell'ordine e gli inquirenti facciano piena luce e soprattutto rendano giustizia per la morte di una giovanissima mamma. Tutta la città ferita si stringe attorno al figlioletto di Laura, altra vittima di questa assurda tragedia, insieme alla famiglia". E' il secondo omicidio in 4 anni a Canicattini che vede una donna come vittima.