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Lavori Consiglio Sardegna – Approvato Disegno di legge su “Disposizioni in materia di pesca” e il Disegno di legge sull’ “Istituzione dell’anagrafe regionale degli studenti”.

 

Cagliari, 13 Mar 2018 – Ieri pomeriggio la seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n.492/A-Giunta regionale-“Disposizioni in materia di pesca”.

Per illustrare il provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto (Pd).

Prima di Lotto sono intervenuti alcuni consiglieri regionali sull’ordine dei lavori.

Il consigliere del Pds Roberto Desini, riferendosi alla partecipazione del presidente Ganau ad una video - conferenza con il comitato a sostegno del riconoscimento dell’insularità nella Costituzione attraverso una raccolta firme congiunta con la Sicilia, ha ricordato che «il Consiglio ha approvato una legge che prevedeva contributi alle società sportive per le trasferte nelle isole minori, legge ancora non applicata ed è un fatto vergognoso».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, ha segnalato in modo critico «il tentativo di eliminare la vigilanza presso le guardie mediche dimenticando che la stessa Regione, dopo un omicidio verificatosi nel 2003 a Solarussa, stanziò ben 30 miliardi di lire (allora) per il potenziamento di queste strutture con una forte attenzione al problema della sicurezza».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, riferendosi ad un emendamento sulla legge in discussione che presenta forse alcuni profili di inammissibilità, ha chiesto che in ogni caso il testo sia distribuito, confrontandosi con gli uffici sulle parti che occorre approfondire.

Il consigliere Eugenio Lai (Art.1-Mdp), prendendo spunto dalla recente ricorrenza dell’8 marzo dedicata alla giornata internazionale della donna, ha lamentato che «dal 2017 i centri antiviolenza del Sud Sardegna sono bloccati e la situazione è incresciosa, riteniamo sul punto che l’assessore della Sanità abbia precise responsabilità e chiediamo perciò chiarimenti urgenti, possibilmente alla fine dei lavori».

Illustrando il disegno di legge all’ordine del giorno, il relatore Luigi Lotto (Pd) ha affermato che «la legge proposta dalla Giunta ed approvata dalla commissione con l’astensione della minoranza parte dall’esigenza di rimuovere una disparità di trattamento fra i canoni delle attività di acquacoltura a seconda della forma societaria degli operatori interessati, eliminando il privilegio concesso alle cooperative».

Per i Riformatori il consigliere Luigi Crisponi ha ricordato che «la commissione ha insistito su alcuni aspetti positivi, fra i quali l’assenza di norme sanzionatorie, riscontrando però che manca uno sguardo rivolto ad una realtà che chiedeva sburocratizzazione ed inoltre restano alcune criticità come l’aver trascurato pescatori disabili, il riferimento alle zone di riposo biologico, ad organismi di supporto tecnico scientifico, alla definizione del ruolo di associazioni sportive, a nuovi spazi per la gestione della fauna ittica ed acquatica».

Pier Mario Manca, del Pds, ha parlato di «una legge che la Sardegna aspettava però, rispetto alla mozione dell’aprile scorso con cui il Consiglio ha assegnato priorità alla pesca in Sardegna, la legge non basta perché siamo convinti che debba essere istituita una direzione generale all’interno dell’assessorato e dare nuovo slancio al settore che merita una sua identità; è una richiesta del Pds che intendiamo ribadire».

Il consigliere Gennaro Fuoco (Misto), ha osservato che «nei prossimi mesi si renderà necessario affrontare una volta per tutte la questione del demanio marittimo a 70 anni dallo Statuto speciale che, peraltro, lo definiva di pertinenza dello Stato, mentre in Sicilia e Friuli – Venezia Giulia è di competenza della Regione».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, rilanciando i temi di un recente dibattito cui partecipò anche l’assessore, ha criticato «il mancato approccio moderno ai problemi della pesca in Sardegna, che presuppone anche l’adeguamento degli organici e la definizione di nuovi compiti e strategie». In Sardegna, ha aggiunto, «abbiamo il 70% delle zone umide d’Italia e quindi la presenza della pesca nelle acque interne, accanto a quella tradizionale e quella di altura appannaggio di altre marinerie, insomma c’è un intero settore da riordinare e rispetto a questi dati di fatto la legge è insufficiente».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, dopo aver valutato positivamente che approva in Aula il tema della pesca dopo che è stato trascurato per 4 anni, ha dichiarato che «la legge si limita ad intervenire su un problema di particolare (comunque importante) ma non offre quella visione di insieme di cui la Sardegna ha bisogno, basti pensare che un anno fa il governo nazionale ha chiesto alla Sardegna di dotarsi di una carta vocazionale, cioè il piano regolatore della pesca, e avremmo dovuto farlo presto e bene perché siamo un’Isola».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha espresso condivisione per l’emendamento del collega Congiu, a suo avviso coerente con la volontà del Consiglio di istituire una direzione generale dedicata alla pesca. Finalmente, ha commentato, «la Regione ha una legge moderna rivolta ad un comparto per il quale si è fatto qualcosa ma occorre fare molto di più allargando il campo di intervento ad una normativa organica anche a tutela della grande qualità del nostro prodotto». Abbiamo vietato la pesca ai ricci con la canna, ha concluso, «è un paradosso ma fa capire che ci dobbiamo muovere in maniera molto più incisiva».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, nel merito della legge, ha ribadito il suo no alle sperequazioni ed il suo sì all’apertura ad imprese non cooperative, affermando che a suo giudizio «resta comunque in ombra il principio di programmazione più volte richiamato nella relazione, cioè il punto è che le nostre imprese della pesca non vengano pregiudicate, per esempio nell’accesso alla finanza pubblica soprattutto di fonte europea». Pensiamo in Sardegna le migliori politiche per rilanciare il settore sottraendolo all’assalto di marinerie più evolute, ha poi auspicato Congiu. Segue

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