Cagliari, 14 Mar 2018 - Il relatore di maggioranza, Mario Tendas (Pd) ha illustrato iter consiliare e contenuti del disegno di legge n. 440 (Istituzione dell'Anagrafe regionale degli studenti) che su proposta della Giunta ha come obiettivo la tracciabilità dei percorsi scolastici dei singoli studenti al fine di combattere la dispersione scolastica. Il consigliere Tendas ha inoltre evidenziato la condivisione della Seconda commissione consiliare ed ha evidenziato alcuni correttivi apportati al testo dell’esecutivo per rendere il provvedimento più funzionale e snello e adeguarlo alle recenti disposizioni contenute all’interno dei decreti sulla buona scuola.
In ordine alla dotazione finanziaria, Mario Tendas, ha ricordato le difficoltà di copertura con l’impiego delle risorse europee ed ha quindi confermato l’impiego di fondi regionali: «La quantificazione finanziaria è stata stabilita in modo da consentire il primo avvio del sistema dell’anagrafe studenti ed è pari a complessivi 120mila euro». L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato che “l’’istituzione dell’anagrafe degli studenti deve contenere gli elementi conoscitivi necessari a garantire, a livello regionale, l'adempimento delle competenze in materia di diritto-dovere all'istruzione e la valutazione delle politiche in materia secondo quanto disposto dal decreto legislativo n. 75 del 2005”.
La consigliera del Pd, Rossella Pinna, ha espresso vivo apprezzamento per le previsioni normative contenute nel Disegno di legge n.440 “perché ci aiuta a contrastare il triste fenomeno della dispersione scolastica”. L’esponente della maggioranza ha dunque evidenziato i positivi risultati ottenuti negli ultimi due anni in termini di riduzione del tasso di dispersione scolastica in Sardegna ed ha definito l’anagrafe degli studenti “lo strumento utile per programmare rete scolastica e edilizia e monitorare carriera scolastica dei nostri giovani”.
L’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena, ha ricordato l’obiettivo dell’esecutivo e della maggioranza («abbattere la dispersione scolastica») ed ha evidenziato l’investimento di 80 milioni di euro nel quadriennio per ridurre il tasso di dispersione scolastica che negli ultimi due anni si è ridotto di 5.3 punti percentuali. «Con l’istituzione dell’anagrafe degli studenti – ha concluso Dessena – potremo disporre della mappatura del percorso di studi dei ragazzi e interfacciare l’anagrafe con tutte le altre anagrafi esistenti, superando gli ostacoli imposti dalle norme sulla privacy».
Approvato il passaggio agli articoli, l’Aula, con distinte e successive votazioni, ha dato il via libera all’articolo 1 (Istituzione); articolo 1 bis (finalità); soppresso in commissione l’articolo 2 è stato approvato l’articolo 3 (Tipologia e gestione dei dati); l’articolo 4 (Modalità di funzionamento e processo di implementazione e integrazione del sistema informativo) e l’articolo 5 (Norma finanziaria).
Votato il testo finale della legge con 33 favorevoli e 10 astenuti l’Aula ha quindi approvato anche il documento n. 19, inerente il Programma delle attività del Corecom per l'anno 2018, dopo che il capogruppo del Psd’Az-La base, Angelo Carta, ne aveva illustrato i contenuti evidenziando le voci ridefinite in sede di Seconda commissione (la voce "Rimborsi spese e missioni" da euro 20.000 a euro 10.000; - la voce "Dotazione per postazioni conciliazione decentrata" da euro 35.000 a euro 20.000; - la voce "Oneri per convenzioni enti locali, università e tirocini" da euro 35.000 a 20.000; - la voce "Oneri per le verifiche previste dalla L.R. n. 3 del 2015" da euro 10.000 a euro 7.500; - la voce "Spese postali" da euro 1.000 a euro 0; - la voce "Abbonamenti a riviste e acquisto di libri" da euro 3.000 a euro 2.000; - la voce "Comunicazione istituzionale" da euro 10.000 a euro 2.000; - la voce "Iniziative, studi e ricerche connessi all’attività istituzionale" da euro 30.000 a euro 12.500; - la voce "Spese varie ed impreviste" da euro 15.000 a euro 5.000).
Dopo una breve sospensione dei lavori sono state poste in discussioni le mozioni n. 374 e n. 265 sul piano di riorganizzazione delle sedi Inps e sulle sue ripercussioni in Sardegna.
La consigliera del Pd, Daniela Forma, ha illustrato la mozione 374, ed ha ripercorso le varie fasi della riorganizzazione dell’Inps ed ha enunciato compiti e funzioni dell’ente nonché i principali servizi erogati dall’istituto nazionale della previdenza rimarcando “i timori e le preoccupazioni che si vanno manifestando in Sardegna per la possibile chiusura di 18 sportelli Inps, nei centri delle cosiddette zone interne dell’Isola”.
Il consigliere di Art. 1-Sdp, Luca Pizzuto, ha quindi chiesto il rinvio della discussione della mozione sulla Saremar ed il presidente del Consiglio, dopo aver accordato alla richiesta, ha concesso la parola al consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, per l’illustrazione della mozione n.265 sempre sulla riorganizzazione delle sedi Inps. L’esponente della minoranza ha quindi criticato con veemenza le decisioni dello Stato e dell’Inps tendenti alla chiusura di presidi fondamentali nelle nostre comunità ed ha inviato l’esecutivo regionale ad azioni forti e conseguenti per scongiurare lo smantellamento dei servizi vitali. «Non c’è stato il sostegno energico e vigoroso della Giunta alle proteste delle nostre comunità – ha tuonato Crisponi – e lo spopolamento è anche figlio di una politica regionale troppo morbida nei confronti dello Stato».
Ha quindi preso la parola il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) che ha denunciato un evidente arretramento dello Stato nell’Isola: «La chiusura delle sedi Inps arriva dopo quella della caserme dei carabinieri e della polizia e di alcuni uffici postali. Provvedimenti che non fanno altro che acuire il dramma dello spopolamento di cui tutti parlano ma che nessuno ha il coraggio di affrontare con decisione. La verità è che si dirada la presenza dello Stato in Sardegna con il venir meno di servizi pubblici essenziali».
Tedde ha poi ricordato di aver presentato lo scorso anno, insieme al Gruppo di Forza Italia, un’interrogazione analoga per lamentare la chiusura di alcuni uffici postali senza ottenere risposta dalla Giunta Pigliaru.
Secondo Pier Mario Manca (Pds) «il livello di civiltà di un popolo si misura dalla qualità e quantità dei servizi offerti. Risulta indubbio che in Sardegna stiamo regredendo, c’è un arretramento generale dello Stato».
Manca ha evidenziato le palesi differenze sociali tra la Sardegna e il resto d’Italia: «La popolazione invecchia e si concentra nelle città – ha detto il consigliere del Partito dei Sardi – se si continua così si condanna l’Isola all’oblio. Non è accettabile un arretramento dello Stato di queste dimensioni, non abbiamo strumenti per contrastare lo spopolamento. Questo fenomeno si combatte solo con il presidio del territorio. Occorre attivare tutte le pressioni possibili nei confronti dello Stato perché siano garantiti i servizi essenziali».
Pierfranco Zanchetta, capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti, condividendo l’impostazione della mozione presentata dalla collega Daniela Forma(Pd), ha rivendicato la necessità di un rafforzamento della presenza dello Stato nell’Isola.
Rivolto a Crisponi ha detto: «Senza polemica vorrei ricordare che l’iniziativa di sopprimere le province è stato l’inizio di una sottrazione di servizi. Il venir meno delle funzioni svolte dalle istituzioni periferiche ha contribuito a creare la situazione attuale».
Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha auspicato la presentazione di un ordine del giorno unitario con l’inserimento di ulteriori due punti rispetto a quelli contenuti nelle mozioni: l’acquisizione del piano di ristrutturazione dell’Inps e la possibilità di presentare osservazioni da parte delle regioni interessate dai tagli sentendo i comuni interessati.
L’assessore Filippo Spanu, dopo aver ringraziato i presentatori delle mozioni, ha rivendicato la bontà dell’azione portata avanti dalla Giunta nei confronti del governo centrale. «Battere il pugno sul tavolo può servire a dare visibilità all’impegno della Regione ma non basta – ha detto Spanu – occorre avere numeri da spendere, unità d’intenti e capacità di intavolare una trattativa per far valere i nostri interessi».
Spanu ha poi ricordato che non è la prima volta che la Giunta si occupa di Inps: «Lo abbiamo fatto a inizio legislatura affrontando una situazione simile. Allora la razionalizzazione mandata avanti dall’Istituto di previdenza ha generato alcuni benefici. Con l’impegno delle amministrazioni locali si sono evitate chiusure di uffici attraverso operazioni di risparmio. Sei o sette sedi dell’Inps hanno ottenuto canoni più bassi o comodati gratuiti e in cambio hanno mantenuto le sedi aperte. Credo che sia necessario mantenere un atteggiamento unitario, coinvolgendo le amministrazioni locali». Secondo Spanu questo è il metodo da seguire, una scelta che finora ha dato buoni frutti: «E’ accaduto sulle Camere di Commercio (con il mantenimento di tre sedi su quattro in Sardegna) o con l’accordo sulla sicurezza stipulato con il Ministero degli Interni. In questo caso non si parla di arretramento ma di avanzamento dello Stato con la previsione di un potenziamento dei presidi della forza pubblica e la riapertura della caserma della Guardia di Finanza a Macomer».
Spanu ha poi rivelato l’avvio di una trattativa con il Governo e con la sede centrale dell’Istituto di previdenza: «C’è un confronto in atto che parte da una serie di indicatori e tematiche (vecchiaia, difficoltà viaria, infrastrutturazione digitale) – ha detto Spanu – contiamo di portarlo avanti lavorando a stretto contatto con le amministrazioni locali».
Il presidente Ganau ha quindi dato la parola ai presentatori delle mozioni per la replica.
La consigliera Daniela Forma (Pd) ha mostrato apprezzamento per le parole dell’assessore e si è detta favorevole a una sintesi tra le due mozioni con l’inserimento di alcune integrazioni. «Accolgo con favore i suggerimenti dell’on Congiu (Pds) sulla richiesta di acquisizione del Piano di ristrutturazione dell’Inps e sul coinvolgimento degli enti locali – ha affermato l’esponente del Pd – inserirei anche una richiesta di potenziamento dell’organico dell’Inps in Sardegna. Nell’ultimo triennio sono andate in pensione 15 persone e non sono state sostituite, altre 20 usciranno nel 2018. L’Istituto di previdenza ha bandito un concorso per 365 funzionari, approfittiamo dell’interlocuzione con il governo per richiedere da subito il rafforzamento dell’organico nell’Isola».
Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) si è detto favorevole alla presentazione di un ordine del giorno unitario chiedendo la di rimandare la presentazione del testo alla seduta di domani mattina.
Il presidente Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta e convocato il Consiglio per domani alle 10 annunciando che, al termine della seduta mattutina, la Conferenza dei Capigruppo incontrerà una delegazione dei lavoratori ex Hydrocontrol e Sigma. Com