Olbia, 9 Mar 2018 – Nelle prime ore di stamane, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, insieme i militari dello Squadrone Cacciatori di Sardegna ed i colleghi del Comando Provinciale di Nuoro, al termine di un’indagine di circa tre mesi condotta anche grazie alla preziosa ricostruzione affidata al Ris di Cagliari, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare che hanno interessato cinque persone, emessa dal Tribunale di Tempio Pausania su richiesta della stessa Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini, nei confronti degli esecutori della rapina a mano armata, compiuta con l’uso di pistole e fucili ai danni dell’Ufficio Postale di Vaccileddi lo scorso 4 dicembre.
Quella mattina, poco prima delle 9, tre persone, di cui due armate di pistola e una di fucile, tutte travisate con un passamontagna, hanno fatto irruzione nell’Ufficio Postale al cui interno si trovavano il direttore, un impiegato e due clienti. I tre hanno fatto sdraiare a terra tutti i presenti ed hanno utilizzato il direttore e l’impiegato per farsi consegnare il denaro. La rapina, a causa dell’apertura temporizzata della cassaforte, è durata molto tempo, circa 40 minuti, ma fortunatamente, a parte la minaccia delle armi, non è stata usata violenza nei confronti di alcuno e nessuno ha riportato lesioni. Una volta incassato il bottino i tre si sono dati alla fuga utilizzando una utilitaria che, dalle prime confuse testimonianze, era sembrata una Fiat Punto bianca. Alla fine la rapina ha fruttato ai malviventi circa 40mila euro.
Le indagini dei carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, sono iniziate appena è stato diffuso l’allarme, ma ormai dopo la fuga della banda. Ma poco dopo, grazie alle testimonianze raccolte e alla ricostruzione dei percorsi attraverso la visione delle telecamere di sicurezza del Comune, è stato possibile individuare il la via di fuga dei rapinatori e le auto utilizzate.
Quella che dalle testimonianze sembrava essere una Fiat Punto bianca, si è trasformata in una Mazda 2 di colore grigio chiaro, rubata a Sassari nel mese di ottobre scorso, mentre durante la fuga la banda era preceduta da un’altra auto, poi risultata di proprietà di uno di loro, utilizzata come apripista per evitare eventuali posti di blocco delle Forze di Polizia.
Grazie alla collaborazione degli uomini del Ris, è stato possibile “pulire” i video delle telecamere di sorveglianza e risalire alle targhe e ai modelli delle auto utilizzate.
I tre rapinatori, emersi dalle risultanze investigative, sono Franco Paolo Chessa, di 36 anni, pregiudicato di Lula (NU) (attualmente in carcere perché arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri di Nuoro durante la rapina all’Ufficio Postale di Onifai il 2 febbraio scorso), Carlo Gusinudi 24 anni, pregiudicato di Padru (SS) e Pier Franco Muscau, di 29 anni, incensurato di Lula (NU). Questi ultimi sono stati arrestati nel corso dell’operazione di oggi, mentre S. C., di 55 anni, pregiudicato e R. P.,di 23 anni, incensurato, entrambi di Lula, risultano indagati e questa mattina sono stati oggetto di una attenta perquisizione, anche con l’uso di unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi perché hanno fatto parte dell’organizzazione della rapina. Le perquisizioni, tuttora in corso, hanno dato esito positivo e al momento sono state trovate cartucce di diverso tipo e calibro, i cellulari utilizzati per i sopralluoghi prima della rapina e nel corso della stessa, nonché uno scanner verosimilmente utilizzato per la ricerca di microspie.
I due arrestati questa mattina saranno accompagnati e rinchiusi presso le case circondariali di Nuoro e Sassari dove rimarranno disposizione del Pubblico Ministero.