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Consiglio Sardegna – All’esame dell’Aula la nuova legge sugli appalti. Approvati gli articoli 1,2,3 e 4.

Cagliari, 7 Mar 2018 – La seduta del Consiglio Regionale della Sardegna questa mattina è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con gli articoli e gli emendamenti del Dl n.417/A Giunta regionale – “Nuove norma in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”.

Il presidente ha avviato la discussione dell’art. 1. Subito dopo, il capogruppo di Art.1-Mdp Daniele Cocco, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha richiamato l’attenzione dell’Aula sul problema delle associazioni provinciali allevatori, oggetto di una mozione sottoscritta anche dal suo gruppo. Data la presenza dell’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, ha affermato, ritengo necessaria una informativa riguardante l’annunciato licenziamento di 13 dipendenti.

Ganau ha assicurato che la questione sarà affrontata nella parte finale della seduta.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’art.1 della legge “Oggetto”.

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha lamentato la scarsa presenza dei consiglieri in Aula, suggerendo una breve sospensione.

Il presidente Ganau ha replicato che il numero dei presenti è legale. La consigliera Zedda ha quindi proposto il voto elettronico.

L’assemblea ha quindi proceduto allo scrutinio sull’art.2 “Finalità” ma, constatata la sopravvenuta mancanza del numero legale, il presidente ha sospeso la seduta per 30 minuti convocando la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente ha messo in votazione l’articolo 2 “Finalità”. Accertata la mancanza del numero legale il presidente ha nuovamente sospeso la seduta per altri 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori l’Aula ha approvato l’articolo 2 e ha respinto l’emendamento 47.

All’articolo 3 “ambito soggettivo di applicazione” non sono stati presentati emendamenti. Tedde (FI) ha chiesto la parola e ha detto. “È una norma di principi, che va a individuare l’ambito di applicazione, è la cartina di tornasole di una legge profondamente errata».

Anche Busia (CpS) è intervenuta affermando che «in generale sul disegno di legge, certamente pregevole come ho già detto in commissione. Certo avrebbe richiesto maggiore attenzione da parte dell’Aula ma cade in un momento in cui sono cambiate molte cose, dopo la tornata elettorale. La fretta non è mai una buona consigliera ma oggi lo è ancora meno. Bisogna ascoltare gli operatori e gli stakeholders, per evitare che intacchiamo competenze che non sono nostre».

Perplessità sono state avanzate anche dall’on. Alessandra Zedda (FI): «Il testo è migliorabile e lo diremo meglio nei prossimi articoli, evidenziando tutte le nostre perplessità. Basta con le trattative, ascoltateci. E magari questa diventerà la legge di tutti».

A nome del Partito dei Sardi ha preso la parola Congiu: «Questo è il primo ddl sottoposto a un dibattito pubblico ma è ovvio che questo processo legislativo non può essere considerato come caratterizzato dalla fretta. Questo è il nostro punto di merito e dobbiamo trarre insegnamento dall’esito elettorale: dobbiamo parlare di Sardegna e agire per la Sardegna».

L’articolo 3 è stato approvato.

All’articolo 4 “Programma pluriennale di finanziamento dei lavori di competenza regionale” sono stati presentati emendamenti soppressivi e aggiunti. Sul punto si è espressa prima la Commissione e poi la Giunta. Per Busia (Cps) «la pubblicazione di una legge sul sito istituzionale non coincide con la certezza di un approfondimento da parte degli ordini professionali e delle loro organizzazioni. Perché le loro osservazioni giunte a noi non possono essere lettera morta. Non basta il fatto che altre Regioni a Statuto speciale abbiano adottato queste norme perché è vero che mancano passaggi come il parere della commissione paritetica Stato – Regioni. Non possiamo non considerare la gerarchia delle fonti: il nostro lavoro diventa inutile».

Tedde (FI) ha concordato con la collega Busia: «Dice cose lapalissiane quando ricorda che esiste un ordinamento giuridico e che ci dobbiamo adeguare alle norme di rango superiore.  Non si può prendere per buono quel che emerge da un portale se tutte le associazioni protestano e ci chiedono di modificare il disegno di legge. Fermiamoci subito perché il governo non ci farà sconti».

Per Congiu «la procedura è stata scandita e ci sono ora gli emendamenti ma io ho l’orgoglio di appartenere all’unico consesso legislativo sardo. E siccome non trovo ragioni nell’emendamento soppressivo ma solo una volontà di battibeccare mi trovo costretto a difendere il testo». Segue