Lanusei (Nu), 9 Gen 2018 – Alle prime ore di oggi, i reparti interforze, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” con le dipendenti Unità cinofile, di un Elicottero AW-109 Nexus dell’11° Nucleo Elicotteri di Elmas, di unità del Nucleo Cinofili CC di Cagliari, di due unità cinofile del Reparto cinofili della Polizia di Stato di Abbasanta, hanno eseguito le ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere a carico dei quattro arrestati procedendo inoltre a numerose perquisizioni in tutto il territorio ogliastrino. Quindi sono finiti in manette Vincenzo Beniamino Marongiu, di 46 anni, Nicolò Piras, di 28 anni, Federico Luigi Laisceddu, di 38 anni, tutti di Arzana e Stefano Marongiu, di 34 anni, di Cardedu.
Dal mese di settembre 2016, a seguito delle convergenti risultanze investigative del N.I.P.A.F.- Corpo Forestale di V.A. di Lanusei, dei Carabinieri della Compagnia e del Commissariato di P.S. di Lanusei, coordinati dal Procuratore Capo della Procura di Lanusei, Biagio Mazzeo, hanno dato avvio ad un’articolata attività d’indagine congiunta, che ha fatto emergere un importante traffico illecito di armi clandestine, munizioni ed esplosivo militare nonché di altri reati fine contro il patrimonio e di commercio in stupefacenti.
L’8 ottobre 2016 dopo una rocambolesco tentativo di fuga sui tetti delle abitazioni vicine da parte dei ricercati, il personale interforze operante, grazie all’indispensabile intervento specialistico di militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori CC Sardegna, ha proceduto all'arresto in flagranza di reato dei quattro perché trovati all’interno di una vecchia abitazione abbandonata del comune di Arzana mentre erano intenti a curare piante di marijuana e infiorescenze in essiccazione (sette chili e trenta).
Le successive perquisizioni, estese anche all’abitazione e alle pertinenze in uso agli arrestati hanno poi permesso il rinvenimento di diverse armi clandestine con relativi contrassegni obliterati-abrasi.
Le armi procurate, modificate e talvolta vendute dagli associati, sono risultati essere il frutto di mirati furti compiuti dai medesimi.
Nonostante le difficoltà ambientali, sono stati posti in essere numerosi servizi di osservazione a distanza, effettuati dagli operatori del Polizia di Stato, del Nipaf-Ispettorato forestale e dell’Arma CC di Lanusei.
In particolare si è potuto accertare che Vincenzo Beniamino Marongiu, in qualità di capo e promotore dell’associazione criminale ha ceduto in prestito una pistola Beretta 98 cal. 9x21 a Mattia Di Fede di Girasole (NU), arma poi rinvenuta dai CC della Compagnia di San Vito (CA) (il Di Fede il 22 luglio 2017 è stato arrestato in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emessa dal Gip di Cagliari per rapina ed in flagranza per il possesso della pistola di cui sopra) , unitamente a due caricatori e relativi 15 colpi. Il Marongiu, coadiuvato dai complici Laisceddu e Piras, ha cercato di adoperarsi per recuperarne dapprima il possesso e successivamente al sequestro penale, il corrispondente valore dal Di Fede.
Inoltre le risultanze tecniche del RIS dei CC di Cagliari hanno appurato con un riscontro positivo al 100% che tra le armi e munizioni sequestrate a Vincenzo Beniamino Marongiu, vi era anche un bossolo esploso, riconducibile proprio alla pistola Beretta 98 cal. 9x21 sequestrata al Di Fede, e quindi tale arma in precedenza era effettivamente nella disponibilità del Marongiu V. Beniamino.
Le migliaia di intercettazioni captate dagli uomini del Commissariato di P.S. di Lanusei, del Nipaf-Ispettorato forestale e della Compagnia CC di Lanusei, hanno evidenziato come il gruppo arzanese fosse assolutamente inserito in un esteso traffico di armi che ha messo in relazione il comune di Arzana (quale centro nevralgico) e diversi paesi ogliastrini. Gli accertamenti eseguiti hanno portato alla luce un grosso furto di armi (una pistola beretta cal. 6.35, due fucili cal.12 ed uno cal.16, una carabina al leva cal.30x30 con ottica di puntamento in fibra ottica, una pistola Beretta cal. 9x21 mod. 98) avvenuto nel dicembre del 2014 a Lanusei presso l’abitazione dell’Avvocato Contini e del Fratello (Medico Veterinario), attribuibile al Vincenzo Beniamino Marongiu.
Buona parte delle armi sequestrate a Vincenzo Beniamino Marongiu ed a Dino Marongiu, l’8 e il 9 ottobre 2016, corrispondono a quelle rubate alla famiglia Contini, compresa la Beretta 98 cal 9x21 sequestrata al Di Fede: su un fucile sequestrato al Marongiu vi era inoltre riportata l’incisione in oro zecchino delle iniziali del padre dei fratelli Contini, Luigi (anagramma “L” e “C”).
Inoltre l’accurata inchiesta ha dimostrato che il 25 luglio 2017 un vasto incendio che ha interessato svariati ettari di macchia mediterranea in agro del comune di Arzana che ha distrutto e portato alla luce numerose armi che il gruppo arzanese aveva interrato e celato nei tronchi di alcuni alberi.
Alcuni fucili sono stati recuperati da Laisceddu approfittando di un servizio di volontariato quale operatore della protezione civile, il quale ha provveduto a nasconderli in altri luoghi. Tale circostanza è stata riscontrata da personale del N.I.P.A.F. - Corpo Forestale di V.A. di Lanusei e del Commissariato di Lanusei impegnati nelle operazioni di soccorso e spegnimento delle fiamme.
Innumerevoli sono le armi a disposizione e nascoste nel territorio di Arzana tra cui anche un fucile Kalashnikov, venduto da Marongiu V. Beniamino nell’anno 2005 (reato prescritto).
Si è inoltre accertato che gli arrestati erano pronti a compiere atti ritorsivi contro vari rappresentanti delle Forze di Polizia e della magistratura inquirente, che a più riprese hanno preso parte alle attività d’indagine e comunque contro chiunque ostacoli l’attività dell’associazione criminale, anche mediante l’uso di esplosivo militare.
Il gruppo ha fatto emergere una struttura organizzativa tendenzialmente permanente, con un vasto programma criminoso per una serie indeterminata di reati, che ha come capi e promotori V. Beniamino Marongiu e Nicolò Piras, già avvisati orali, così come Federico Luigi Laisceddu. Inoltre il Tribunale competente su richiesta del Questore di Nuoro, ha applicato la misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza al Marongiu; sullo stesso inoltre gravava ancora la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Arzana per i fatti relativi all’arresto dell’otto ottobre 2016. Inoltre si è scoperto anche che gli arrestati hanno manifestato una continua capacità di creare potenziali occasioni di commissioni di crimini. Marongiu Vincenzo Beniamino è risultato inoltre ancora in possesso di parte di esplosivo militare, trafugato dallo stesso nel deposito Militare di Campomela (SS) il 18.04.1997, per il quale è stato già condannato.