Bruxelles, 27 Dic 2017 – Paradossale. La Ue si accorge dopo decenni della vigente criminale dittatura di Putin in Russia e che il pluralismo politico e libertà di pensiero sono scomparsi. E chi dissente, come molti oppositori o giornalisti che si sono contrapposta alla ‘mafia putitiana’, sono finiti sotto terra. Ieri, però, dopo lustri di torpore la si sono accorti di quanto accade nella Russia dello Zar Ras-Putin.
La presa di posizione dell’Unione Europea si è avuta dopo che la Commissione elettorale russa ha escluso all'unanimità formalmente dalla corsa elettorale presidenziale 2018, il leader d'opposizione Alexei Navalny, a causa della sua condanna a 5 anni, con pena sospesa, per appropriazione indebita.
L'avvocato blogger, attivista anti-corruzione, implicitamente escluso d'ufficio dalla corsa per le presidenziali avrebbe potuto partecipare all'agone elettorale soltanto nel caso di annullamento della sua condanna oppure nel caso di una dispensa speciale. Cose che non sono avvenute cosicché Navalny, dopo l'esclusione, ha lanciato subito un appello al boicottaggio del voto richiamando a raccolta tutti i suoi sostenitori ed alleati. Bisogna osservare però che la decisione della Commissione elettorale russa non è stata una sorpresa, visto che aveva a più riprese avvertito che il leader dell'opposizione non poteva candidarsi prima del 2028.
Critiche all'esclusione del 41 enne ex candidato sono arrivate da Bruxelles: il divieto a Navalny, da parte della Commissione elettorale russa, ha affermato la portavoce dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, "getta seri dubbi sul pluralismo politico in Russia e la prospettiva di elezioni democratiche il prossimo anno". La portavoce Maja Kocijancic, in un comunicato del Seae (Servizio europeo per l'azione esterna), ha ricordato che la Corte Europea dei diritti umani (Cedh) aveva stabilito che il diritto a un processo equo era stato negato nel 2013 a Navalny, alla fine condannato lo scorso febbraio per distrazione di fondi.
"Noi ci aspettiamo dalle autorità russe che garantiscano un terreno di gioco equo e che ci siano opportunità eque, durante le elezioni presidenziali che si svolgeranno il 18 marzo", ha dichiarato ancora la portavoce. L'Ue ha, quindi, ribadito la richiesta alla Russia di invitare l'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) per una missione di monitoraggio delle elezioni presidenziali e fonderà la sua valutazione del processo elettorale sulle risultanze dell'Ocse.
A questo punto la principale sfidante di Putin diventa la giornalista televisiva, show woman 36enne Ksenia Sobchak, a capo del Partito per l'iniziativa civile russa.