Madrid, 8 Nov 2017 - La corte costituzionale spagnola ha dichiarato "nulla", come previsto, la proclamazione della 'Repubblica' indipendente adottata il 27 ottobre scorso dal parlamento catalano. La settimana scorsa su richiesta del governo di Madrid la consulta spagnola aveva 'sospeso' in forma cautelare la dichiarazione di indipendenza catalana.
Traffico stradale e ferroviario interrotto in diversi punti della Catalogna per lo sciopero generale contro la "repressione" dello stato spagnolo e per la liberazione dei "detenuti politici". Migliaia di persone si sono concentrate su Piazza Sant Jaume a Barcellona davanti al palazzo del Govern per chiedere la liberazione dei 10 "detenuti politici" catalani, fra cui 8 ministri, in carcere a Madrid. Nel corso della giornata sono previste altre concentrazioni davanti ai municipi di tutte le città catalane in occasione della giornata di sciopero generale.
Il premier belga, niente privilegi a Puigdemont - "Puigdemont è un cittadino europeo che deve rispondere delle proprie azioni, con i suoi diritti e doveri, senza privilegi". Lo ha detto il premier belga Charles Michel, riferendo in parlamento della situazione catalana e dei suoi riflessi sul Belgio. "C'è una crisi politica in Spagna, non in Belgio", ha detto Michel. Quanto alla domanda d'asilo di Puigdemont "ogni cittadino ha diritto di farla - ha detto -, ma non è un affare che riguarda il governo".
Il presidente catalano deposto Carles Puigdemont e la presidente del Parlament, Carme Forcadell, hanno già presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti umani contro Madrid. Lo rende noto la stessa Corte.Oltre a questo ricorso, la cui prima comunicazione è arrivata il18 ottobre, pendono altri tre ricorsi depositati da altri indipendentisti catalani. Tutti e quattro i fascicoli,sottolineano a Strasburgo, sono ad uno stadio preliminare e non sono ancora stati comunicati al governo di Madrid.
I tre principali partiti sovranisti catalani, PdeCat, Cup e Erc, non hanno trovato un accordo su una lista unica indipendentista per le elezioni del 21 dicembre, come chiesto dal presidente Carles Puigdemont. A mezzanotte scadeva il termine per la presentazione delle coalizioni. Resta in piedi la discussione per cercare, al di là delle sigle registrate ufficialmente, un identificatore comune per le liste che condividono punti programmatici come il rifiuto dell'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione o la richiesta di liberazione dei "prigionieri" sovranisti.
La Audiencia Nacional di Madrid ha confermato il carcere preventivo per i leader indipendentisti catalani Jordi Sanchez e Jordi Cuixart accusati di sedizione per le manifestazioni pacifiche di Barcellona del 20-21 settembre. Quattro magistrati hanno votato a favore, uno contro. Il giudice dissidente José Ricardo de Prada ha definito "non necessario, non idoneo e sproporzionato" l'arresto dei 'dueJordi' ordinato dalla giudice Carmen Lamela.