Parigi, 9 Mag 2017 – In Francia dopo la vittoria del giovane Macron (soggetto lontanissimo da Renzi anche se l’ex premier, e speriamo lo rimanga per il bene degli italiani, perché predilige la squadra e non essere solo al comando e combinare casini anticostituzionali), come in Italia dove i traditori di partito e dei loro ideali, sono molti. E sempre pronti a saltare sul carro dei vincitori. Infatti, anche l'ex premier, Manuel Valls, ha annunciato che alle elezioni politiche di giugno non si presenterà con il Partito Socialista, ma riproporrà la sua candidatura sotto le insegne della lista del nuovo presidente, Emmanuel Macron, La Republique en marche. "I vecchi partiti stanno morendo o sono morti", ha detto intervistato dall'emittente Rtl, aggiungendo che sarà "candidato della maggioranza presidenziale".
La Republique en marche è il movimento politico appena costituito dal neo presidente eletto sulla base di quello (En marche!) che lo ha portato a vincere le elezioni domenica. Il nuovo movimento nasce con l'obiettivo di dare una maggioranza parlamentare al futuro presidente nell'Assemblea Nazionale, grazie alle legislative di giugno; i nomi dei candidati nelle 577 circoscrizioni saranno annunciati giovedì.
"Questo partito socialista è morto, è alle nostre spalle" ha dichiarato Valls "non è questione di valori, deve superarsi", ha aggiunto esortando la direzione a essere "molto più chiara di ora" sulla sua posizione nei confronti di Macron. Valls è il primo dei grossi nomi del partito socialista a rompere gli indugi. E apre la fuga da un partito scosso in queste ore da un acceso dibattito interno, diviso su "tre linee che si affrontano", ha spiegato Didier Guillaume, presidente del gruppo socialista al Senato; annichilito dalla performance elettorale: "quando si fa il 5% o il 6% alle presidenziali...questo è un certificato di morte" ha commentato sempre Guillame, denunciando le minacce di "purghe". Per Guillame, vicino a Valls, non è necessaria "una piattaforma socialista" per le legislative di giugno proprio in considerazione delle divisioni interne e del risultato delle presidenziali. In pratica il Partito socialista dovrebbe astenersi dal presentare candidati, secondo Guillaume.
Dal Movimento, intanto, hanno però fatto sapere che l'investitura di Valls non è automatica. Nella sua circoscrizione, dicono, è "già stata scelta una candidata". "L'investitura non è automatica" e sarà fatta in "totale indipendenza", ha aggiunto En Marche. Su Twitter, Christophe Castaner, uno dei fedelissimi di Macron, ha detto che Valls dovrà "fare atto di candidatura".