Roma, 14 Feb 2017 – Dopo la Direzione di ieri, si apprende da fonti Dem che l'Assemblea del Partito democratico si terrà domenica all'hotel Parco dei principi di Roma. Dal Nazareno starebbe per partire la convocazione ai delegati. Intanto è, tra gli altri esponenti democratici, Pier Luigi Bersani a ritornare sullo svolgimento e l'esito della riunione di ieri con Renzi.
"Qui non è questione di calendario, il calendario è una tecnica. Qui il problema è se siamo il Pd o il 'PdR'. Io da Renzi non mi aspetto nulla, ma chi ha buonsenso lo metta. Serve buonsenso o sono problemi seri". Lo dice Pier Luigi Bersani, parlando con i cronisti. "La scissione è già avvenuta. E io mi chiedo come possiamo recuperare quella gente lì", dice Bersani.
"La gente va a votare quando pensa di poter decidere, altrimenti non ci va. Ma non è che non va e sta tranquilla, non ci va e ti fa un mazzo così... stiamo a parlare di capilista bloccati? Noi diamo i numeri", continua Bersani. "Fondamento della governabilità non in Botswana ma in un paese europeo è avere un minimo di connessione tra popolo e governabili", sottolinea.
"Congresso a giugno? No, è cadere nel ridicolo" partito che lascia un punto interrogativo su quel che vuole fare". E se Renzi convocasse il congresso non ad aprile ma a giugno? "Io non ci cado nel ridicolo". Pier Luigi Bersani rilancia, con queste parole, la proposta del congresso in autunno.
"Voglio capire se diamo un percorso ordinato e diciamo che si vota a scadenza legislatura salvo che arrivi un meteorite da marte, ovviamente il congresso va fatto in tempi ordinari preparandolo per bene da qui a giugno, ci mettiamo alle spalle la legge elettorale in modo da capire la nostra proposta in quale contesto la mettiamo, facciamo le amministrative e prepariamo il congresso. Come? Ha detto bene Orlando, per esempio con una discussione preliminare di quadro e insieme discutendo con i mondi esterni perché il Pd non può essere autosufficiente", sottolinea Bersani.