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Rigopiano, oggi salvati quattro adulti: cinque vittime in totale, 23 dispersi

Rigopiano, 21 Gen 2017 - A Rigopiano le persone tratte in salvo da sotto le macerie dell'albergo e la neve della valanga sono in tutto 9, mentre i corpi senza vita recuperati sono 5. Ci sono 23 dispersi dice il capo della protezione civile Curcio. Nella notte quattro estratti vivi Altre quattro persone - due donne e due uomini - sono state estratte vive dalle macerie dell'hotel Rigopiano tra la notte e le prime luci dell'alba dai vigili del fuoco. Si tratta di quattro delle cinque che erano state individuate nella giornata di ieri. L'ultimo a essere salvato è stato un uomo ferito, Giampaolo Matrone che ha raccontato con parole strazianti ai soccorritori di come ha dovuto lasciare la moglie lì. "Le stringevo la mano e le parlavo per tenerla sveglia perché volevo che rimanesse sempre vigile. La chiamavo, poi a un certo punto non l'ho sentita più e ho capito che mi stava lasciando". Vicino a lui, Matrone ha raccontato di un'altra donna che non dava segnali di vita.

La neve è tornata a cadere su Farindola, sia nel corso della notte che in queste ore. Ma la possente macchina dei soccorsi non si è fermata nella ricerca dei dispersi ospiti dell'hotel Rigopiano, nonostante il pericolo di nuove slavine che, come dicono gli esperti, non è da escludere. Si lavora incessantemente dalla notte tra mercoledì e giovedì scorsi ed è una lotta contro il tempo per trarre in salvo altre vite umane. Tra Soccorso alpino, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia, tutti presenti con squadre speciali, gli operatori impegnati nelle ricerche sono oltre 500.

Sul posto è stata di prezioso ausilio la strumentazione elettronica della Polizia per la geo localizzazione dei cellulari. Questi strumenti sono stati posizionati nella mansarda dell’albergo per catturare i segnali provenienti da una lista di undici cellulari forniti dalla squadra mobile di Pescara e appartenenti ai dispersi. Le strumentazioni, nonostante il buio, il freddo e la neve, hanno consentito di individuare il punto preciso in cui scavare, dando una traccia preziosa ai soccorsi.

Sono state trovate tre vittime, che portano a 5 il numero ufficiale dei morti, vittime della valanga che ha colpito mercoledì la struttura alberghiera di Farindola. I vigili del fuoco hanno trovato i corpi di due donne e di un uomo che ancora non sono stati identificati. La prefettura ha avvisato i familiari di tre delle cinque vittime. Le altre due vittime già identificate, trovate la prima notte, sono due uomini: Alessandro Giancaterino, capo cameriere del resort, e Gabriele D'Angelo, anch'egli cameriere del Rigopiano.

Tra le persone salvate ieri, invece, ci sono quattro bambini, tra cui i due figli del cuoco dell'albergo, Giampiero Parete, il 38enne che si è salvato subito dalla slavina ed è riuscito a dare l'allarme. Anche la moglie è stata estratta viva dalle macerie. Già in salvo dunque Adriana, Gianfilippo e Ludovica Parete, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo.

Dopo una notte di ricerche in condizioni estreme, attorno alle 11 di ieri, i soccorritori hanno rintracciato sei superstiti sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano. Due sono stati estratti di mattina: una donna ed un bambino. La donna è la moglie del primo superstite, Giampiero Parete, e quando è stata estratta con il figlio dalle macerie ha chiesto di cercare la figlia, che è stata salvata nel pomeriggio.

Ludovica, la figlia del cuoco Giampiero Parete faceva parte del gruppo di tre bambini ritrovati venerdì pomeriggio. Anche Ludovico Di Carlo è stato estratto nel pomeriggio. Il quarto bimbo salvo e trasportato all'ospedale di Pescara è Samuel Di Michelangelo, 7 anni, figlio del poliziotto di origine abruzzese che vive a Osimo (Ancona).

"Cosa è successo? Quanto tempo è passato? Stavo giocando a biliardo". Queste le prime parole di Edoardo Di Carlo, uno di bimbi estratti dalle macerie dell'hotel. "Ero al biliardo con altri due bambini, e che nella stessa stanza c'era la mamma di uno di loro", ha aggiunto. Le sue parole sono state riportate da un soccorritore.

Giampiero Parete - l'uomo che ha dato per primo l'allarme - ha riabbracciato la moglie, il figlio e la figlia ("Voglio i miei biscotti", ha detto la piccola) ora sotto osservazione nel reparto di Rianimazione. La moglie, Adriana, commossa, ha spiegato: "Non ci credevamo più, non ci speravamo più".

Il procuratore aggiunto di Pescara Cerisina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia stanno raggiungendo l'hotel Rigopiano, accompagnati dai carabinieri forestali, per un sopralluogo. I magistrati hanno aperto un'inchiesta, al momento senza indagati, per i reati di omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Ieri erano stati sequestrati alcuni documenti in Provincia e in Prefettura: tra questi il Piano neve dell'ente e i bollettini meteo degli ultimi giorni. Nella stessa giornata era emerso che una turbina della Provincia era fuori uso. Sempre ieri, i magistrati avevano ascoltato diverse persone in qualità di testimoni.

"Ho cercato di chiamare qualcuno fino a quando ha fatto buio. Ma nessuno rispondeva. Poi ha continuato a nevicare, è venuto giù un altro mezzo metro di neve. Era troppo rischioso rimanere là". Fabio Salzetta, il manutentore dell'hotel Rigopiano, racconta per la prima volta quei momenti maledetti. "Erano tutti raggruppati nella speranza di andarsene ma non avevamo paura, nessuno si immaginava che potesse succedere una cosa così". Ma cosa ricordi? "Neve, neve e basta".

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha dichiarato al Tg1 che le immagini dei salvataggi commuovono e fanno continuare a sperare noi ma soprattutto le famiglie che sono in attesa a Penne. Pensando alle vittime, il premier aggiunge: "È il momento per stringerci alle famiglie colpite nei loro affetti e ringraziare le migliaia di persone che stanno lavorando ai soccorsi in tutte le aree colpite".

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