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Valanga Hotel Rigopiano: soccorsi sei sopravvissuti. Estratti tre bambini

Rigopiano, 20 Gen 2017 - Dopo una notte di ricerche in condizioni estreme nel corso della mattinata i soccorritori hanno rintracciato sei superstiti sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano. Due sono stati estratti: una donna ed un bambino. La donna è la moglie del primo superstite, Giampiero Parete, e quando è stata estratta con il figlio dalle macerie ha chiesto di cercare la figlia: "Andate da mia figlia, è nella stanza accanto", ha detto ai soccorritori.

Dopo aver individuato e raggiunto una settima persona sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano, i soccorritori sono entrati in contatto e hanno parlato con altre tre persone, e alla fine sono riusciti ad estrarre questi ultimi vivi dalle macerie: sono tre bambini. I vigili sono riusciti nell'operazione di salvataggio e la notizia si è appresa attorno alle 18.30.

La situazione complessiva è di dieci persone individuate. Cinque estratte, di cui due in ospedale. Cinque individuate e sotto le macerie, ma vivi e in contatto costante con i soccorritori.

È stato deciso di trasferire i feriti di Farindola all'ospedale di Pescara, designato come presidio di riferimento. L'ospedale dell'Aquila resta però allertato, con due posti letto pronti in rianimazione, e diventa quindi struttura di seconda opzione. Tutto lo staff ospedaliero aquilano, in ogni caso, è mobilitato nel caso di eventuale arrivo di feriti. Le persone intrappolate sotto la neve vengono ora trasferite a Pescara con mezzi elisoccorso del 118 dell'Aquila e della Guardia Costiera. "Questa stamattina sono arrivate due persone, da Rigopiano, una madre e un bambino. Le loro condizioni non sono in pericolo di vita e sono in osservazione".

È stato dimesso dall'ospedale di Pescara Giampiero Parete, il superstite della valanga che mercoledì scorso ha travolto l'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Ha riabbracciato la moglie e il figlio, che sono sotto osservazione nel reparto di Rianimazione. Il 38enne ora è insieme a loro.

L'arcivescovo di Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti ringrazia i soccorritori e dice: “Prego e chiedo preghiere per le vittime della slavina, per i loro famigliari, per i dispersi, per i soccorritori, per i volontari e per tutti quelli che si prodigano ad aiutare chi, in questo momento, è in difficoltà". È giusto notare come, in queste situazioni si attivino reti amicali e famigliari di aiuto reciproco che riempiono di carità la nostra fragile umanità". Un messaggio di speranza da monsignor Valentinetti: "Avere speranza vuol dire saper porgere lo sguardo sulle situazioni positive - seppur minori delle disgrazie – che si realizzano anche nei momenti più bui”.

Gdf prova a localizzare cellulari dei dispersi Nella ricerca di eventuali superstiti della tragedia dell'hotel Rigopiano sono impegnate anche unità specializzate del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata della Guardia di finanza: in campo sofisticate strumentazioni tecnico-investigative in grado di localizzare i telefoni cellulari dei dispersi con un elevato livello di precisione.

"Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro'', ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini che ha estratto mamma e figlia.  ''Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora è quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori'', spiega.  "Assolutamente sì, abbiamo la speranza di trovarne altri vivi. Potrebbero esserci altre sacche d'aria". Lo ha detto il vice brigadiere della Finanza, Marco Bini, spiegando che dal "varco che ci siamo creati ci spostiamo all'interno dell'albergo Rigopiano, ma è molto difficile andare avanti perché pericoloso".

“È stato bellissimo, non credevano ai loro occhi e ci abbracciavano". Questa la reazione dei superstiti ritrovati stamattina tra le rovine dell'Hotel crollato due giorni fa, secondo quanto riferisce il vice brigadiere del soccorso alpino della guardia di finanza Marco Bini. "Il primo impatto è stato bellissimo e continuiamo a lavorare". Ma lo stesso soccorritore avverte che "più di tanto non si può andare avanti perché c'è il rischio che parti della struttura possano crollare". E con l'aumento delle temperature "aumenta il rischio di nuove slavine, un rischio particolarmente elevato nell'area - spiega Bini - dietro l'albergo che rimane molto pericolosa". Purtroppo per chi al momento del crollo stava fuori, secondo Bini, ci sono ben poche speranze.

"Abbiamo ritrovato macerie, mobili e auto fino a 400 metri di distanza. Significa che le ricerche proseguiranno ancora a lungo su una superficie di terreno molto ampia". E' la testimonianza del presidente del Soccorso Alpino del Piemonte, Luca Giaj Arcota. "A causa di materassi, cuscini e calcinacci frammisti alla neve - spiega Giaj Arcota - le sonde continuano a trasmettere falsi segnali di ritrovamento e scavare con le pale nella neve pressata e appesantita dal disgelo è estremamente laborioso". A Farindola sono al lavoro 23 operatori del Soccorso Alpino e Speleologico del Piemonte.

È stata una slavina devastante, che ha pressoché sepolto gran parte della struttura, facendosi anche strada all'interno dei vari ambienti che la costituivano, e poi spazzato via quello che trovava sulla sua strada, così come aveva già fatto con un fronte ampio di alberi che era a monte dell'albergo. Anzi, quell'ammasso di tronchi è stato il di più che ha portato distruzione e lutti perché l'onda d'urto è stata ancor più forte. Un evento-killer innescato probabilmente dalle 4 scosse sismiche di magnitudo tra 5,1 e 5,4 della mattina di mercoledì con epicentro l'area dell'Aquilano ma fortemente avvertite in questo versante della regione abruzzese dove il rischio valanghe era già classificato 4 (su una scala di 5) a causa dei grandi apporti di neve per diversi giorni di seguito. Una slavina che ha inoltre provocato una sorta di 'traslazione' dell'edificio, vale a dire lo ha spostato di una decina di metri in avanti, e non è escluso che alcuni dei dispersi siano stati travolti e trascinati fuori dal perimetro dell'edificio. Non a caso le ricerche dei vigili del fuoco con le squadre specializzate in questo tipo di attività ed anche quelle condotte dai componenti del Soccorso alpino e speleologico riguardano anche la zona estera all'hotel, cioè il fronte in pendenza della valanga nevosa.

Sono stati recuperati i cadaveri di tre vittime (e un quarto sarebbe stato individuato ma non ancora estratto dalle macerie) e altre due persone sono invece state tratte in salvo. Tra i dispersi, ospiti dell'hotel, una famiglia di Osimo con un bimbo, una coppia di Castignano (Ascoli Piceno), un 25/enne di Macerata con la fidanzata e un ternano di 33 anni.

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