Cagliari, 20 Gen 2017 - Al termine di una complessa attività a tutela della spesa pubblica, i finanzieri della tenenza della Guardia Di Finanza di Iglesias, hanno scoperto un articolato sistema di frode perpetrato da un’impresa di Portoscuso operante nel settore dell’alluminio, resasi responsabile di aver richiesto indebitamente contributi erogati dalla Regione Autonoma della Sardegna, cofinanziati dall’unione europea, per un importo di 2 milioni di euro, dei quali 1,2 milioni già percepiti.
Le indagini condotte nei confronti della predetta società - che hanno riguardato anche alcune aziende operanti in Lombardia - hanno permesso, attraverso la ricostruzione e l’analisi delle molteplici operazioni contabili e finanziarie e l’effettuazione di mirati accertamenti bancari, di ricostruire il meccanismo di frode utilizzato.
In particolare, il modus operandi illecito, prevedeva l’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di una società compiacente nei confronti dell’azienda isolana destinataria dei contributi, a seguito della stipula di contratti di fornitura, mai avvenuta, di macchinari per la lavorazione dell’alluminio. Tale operazione aveva, come suo unico scopo, quello di emettere fatture di importo complessivo pari alla spesa ammissibile relativa al finanziamento richiesto.
Le attività, coordinate dal sostituto procuratore della repubblica di Cagliari, dottor Emanuele Secci, hanno consentito di denunciare all’autorità giudiziaria due imprenditori, in concorso tra loro, per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode fiscale a seguito dell’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.