Cagliari, 29 Nov 2016 - La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n.382/A - Giunta regionale- Variazione del bilancio 2916 e del bilancio pluriennale 2026-2018.
Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha chiesto di sottoporre all’Aula la proposta di invertire l’ordine del giorno esaminando prioritariamente la PL n.384 che riguarda i lavoratori del Parco Geominerario.
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si è espresso in modo favorevole, sottolineando che si tratta di un provvedimento «urgente e prioritario che riguarda i lavoratori già rimandato più volte».
Il Consiglio ha approvato la proposta di inversione dell’ordine del giorno e, di conseguenza, sarà esaminata, come primo punto, la PL n.384/A-Pietro Cocco e più- Disposizioni per la prosecuzione delle attività previste dalla convenzione relativa alla gestione del progetto denominato “Parco Geominerario” e modifiche alla legge regionale 6/2016 (Legge di stabilità 2016). Il presidente Ganau ha però precisato che non è ancora pronto il testo nella sua stesura definitiva e ha quindi sospeso la seduta.
Alla ripresa dei lavori il provvedimento è stato illustrato dal relatore Pietro Cocco, capogruppo del Pd. Cocco ha riassunto le tappe più recenti della vicenda del Parco Geominerario che risale al 2011, soffermandosi poi sulla proposta in esame che, in due articoli, «chiarisce in primo luogo la norma per quanto riguarda i destinatari includendo oltre ai lavoratori socialmente utili anche quelli svantaggiati in base alla normativa nazionale e regionale, con particolare riferimento a quelli provenienti dalle crisi Rockwoll e Italcementi; l’altro articolo prevede la proroga della convenzione per un anno e comunque per il tempo necessario a predisporre un bando pubblico internazionale il cui schema è stato approvato dalla Giunta venerdì scorso». Si tratta di un provvedimento di grande interesse pubblico, ha aggiunto Cocco, «che fra l’altro riguarda ben 87 Comuni di tutte le aree della Sardegna».
La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha sottolineato che “si tratta di una partita di grande importanza per la Regione e in particolare per alcune zone della nostra Regione di grandissimo prestigio, perché la valorizzazione dei siti del Parco geominerario sono un patrimonio importante, così come è significativo dare un segnale preciso ai lavoratori, necessario perché nel frattempo la materia aveva subito molti cambiamenti». Ambiente, miniere, cultura e identità, ha aggiunto la Zedda, «sono parti di un sistema di valorizzazione del territorio che non riguarda solo le bonifiche ma anche molti altri progetti che devono avere continuità, per cui è auspicabile che nel corso di quest’anno si lavori per un bando ben fatto”.
Sempre per Forza Italia, il consigliere Ignazio Locci ha messo l’accento sul fatto che il provvedimento non contiene «solo una modifica finalizzata alla solita proroga, ma cambia radicalmente l’impostazione politica e noi siamo favorevoli, perché si passa da un impiego delle risorse ripartite per cantieri ad un programma articolato che prevede l’impiego dei lavoratori per la realizzazione di progetti». C’è un cambio di visione positivo, secondo Locci, «anche se non va dimenticato che restano i ritardi complessivi sulle politiche attive del lavoro ed è evidente che i tempi della politica non coincidono con le esigenze reali dei lavoratori; con questo provvedimento insomma si rimettono in gioco 500 lavoratori ma soprattutto si sottolinea la continuità di un progetto legato all’occupazione ed al lavoro vero».
Ancora per Forza Italia il consigliere Stefano Tunis ha parlato del Parco Geominerario come «uno dei progetti che hanno caratterizzato maggiormente le politiche della Regione, certamente con le sue ombre ma comunque con un percorso che in dieci anni ha dato consentito a centinaia di lavoratori di avere un impiego stabile diverso dall’inquadramento nella pubblica amministrazione e questo è un grande risultato». Un risultato, ha precisato Tunis, «che riconosce la centralità delle risorse umane come contesto in cui trovare nuove quadrature politiche e amministrative, partendo dai risultati non solo del progetto Geoparco ma anche dei territori, degli Enti locali e di percorsi formativi e lavorativi fondati proprio sul capitale umano».
Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, tornando per un attimo alle origini della lunga vicenda, ha ricordato «la prima gara di molti anni fa che vide coinvolti alcuni ministeri con un progetto che impegno due imprese riunite in una associazione temporanea». Ci furono contrasti anche molto forti e manifestazioni di lotta dei lavoratori, ha continuato Oppi nella sua ricostruzione, «soprattutto per le difficoltà dell’Ati di operare nel sistema-Parco con l’Igea che non consentiva l’accesso ai siti ed impediva quindi di predisporre buoni progetti, peraltro di competenza dei ministeri interessati, spingendo la Regione a ripetuti interventi per risolvere i conflitti». Dopo questo periodo difficile, ha detto ancora Oppi, «il progetto è definitivamente decollato ed ai lavoratori Lsu si sono aggiunti nel tempo anche quelli ex Rockwool; tutti hanno fatto lavori eccellenti sul territorio, a Buggerru e in tante realtà; ora la Regione deve farsi carico delle nuova gara internazionale con un programma ben strutturato, superando una stagione dove si è ripetutamente rischiato di mandare per strada queste persone a causa della conflittualità fra Ati ed assessorato al Lavoro».
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