Bonorva (SS), 17 Nov 2016 - I Carabinieri della Compagnia di Bonorva hanno arrestato Giuseppe Olivieri, di 50 anni, di Thiesi, trovato in possesso di 38 chilogrammi di marijuana ed armi di provenienza illecita.
Da tempo i militari bonorvesi stavano monitorando il fenomeno dell’abigeato e delle sue correlazioni col traffico di armi e stupefacenti e nel corso di un servizio finalizzato al controllo di ovili, le pattuglie della Stazione cc di Torralba, coadiuvati da quelli dell’Aliquota Operativa di Bonorva e delle Stazioni di Siligo e Giave, hanno focalizzato la propria attenzione investigativa su un ovile situato in Bessude.
La posizione di alcune rotoballe, tra le centinaia accatastate nel fienile, ha insospettito gli uomini dell’Arma che non hanno sottovalutato questo particolare, decidendo di dare corso ad una perquisizione dei locali che ha confermato i loro sospetti.
Infatti, abilmente occultati tra i quintali di fieno, i Carabinieri hanno trovato due fucili, uno semiautomatico calibro 12 di fabbricazione russa, l’altro una doppietta a cani esterni calibro 16 di fattura americana ed una pistola Smith Wesson cal 9. Oltre alle armi, sotto sequestro anche una quarantina di munizioni calibro 9x21.
Inoltre, nel corso delle minuziose ricerche, agli occhi dei militari si sono palesati una decina, tra sacchi di mangime e contenitori per vernici che però non contenevano né l’uno né l’altro ma si trattava di marijuana.
Dopo aver proceduto alla pesatura dello stupefacente, i militari si sono resi conto di aver sottratto al mercato dello stupefacente più di 38 chilogrammi di marijuana che avrebbe rifornito le piazze di spaccio del Mejlogu e non solo.
Quindi nonostante le giustificazioni dell’arrestato che ha dichiarato ai militari di non saper nulla delle armi e della droga, per lui si sono spalancate le porte del Carcere Bancali di Sassari. Le accuse sono di possesso di più armi comuni da sparo, ricettazione, produzione, coltivazione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
Sulle armi sono in corso approfonditi accertamenti per verificarne storia, provenienza e soprattutto l’eventuale utilizzo in contesti delittuosi. Per quanto attiene alla marijuana è apparsa davvero poco solida agli investigatori l’estraneità del fermato, atteso che nell’ovile è stata riscontrata la presenza di aree destinate all’essiccazione della sostanze.