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Ue: l’Italia rischia di non rispettare il Patto di Stabilità

Bruxelles, 17 Nov 2016 - L'Italia e altri cinque paesi (Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia) a rischio di non rispettare le regole del Patto di stabilità nel 2017. Questo il giudizio della Commissione europea che oggi ha pubblicato la sua opinione, sulla quale si pronuncerà l'Eurogruppo il 5 dicembre prossimo. La formula dell'esecutivo europeo sull'Italia è questa: "Il progetto di Legge di Bilancio pone un rischio di inadempienza rispetto ai requisiti per il 2017 del Patto di Stabilità". Bruxelles prende comunque atto delle spese italiane per migranti e terremoto. Una nuova analisi degli squilibri dell'Italia ed altri 12 paesi - tra cui Francia e Germania - sarà presentata ad inizio 2017. E per la prima volta la commissione europea raccomanda una politica espansiva per l'insieme dell'Eurozona, fissando l'obiettivo del +0,5 per cento del pil nel 2017.

Il vice presidente della commissione Ue, Vladis Dombrovskis annuncia che per il Belgio e l'Italia che sono nel braccio preventivo" del Patto di Stabilità e "devono rispettare la regola del debito", "a breve la commissione Ue ritornerà con un rapporto sul debito".

Sul tema il premier Matteo Renzi non cede: il governo italiano ha mosso il primo passo per bloccare la revisione del bilancio 2014-2020 dell'Unione.  Renzi torna ad attaccare le politiche di sola austerity e invita l'Ue a fare il suo mestiere. "Stiamo facendo una battaglia in Europa. La bandiera dell'Europa - ha detto il premier - è qui con noi e la teniamo al nostro fianco ma l'Europa faccia il suo mestiere, che è promuovere la crescita e non solo l'austerity, investire sul futuro e non solo in burocrazia".

"Per l'Italia un'ampia parte della deviazione è legata ai costi associati al terremoto, all'attività sismica del paese, molto grave quest'anno, drammatica, e alla gestione dei flussi migratori. Ne terremo conto", ha detto il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, con riferimento alla situazione dell'Italia.

È di sette miliardi la stima italiana dei danni per il terremoto di agosto in Centro Italia. Nella cifra sono compresi anche i costi per la prima parte della gestione dell'emergenza. I dati li apprende l'agenzia Ansa da fonti italiane. La cifra figura sul documento presentato a Bruxelles per attivare il fondo Ue di solidarietà. A questa somma si dovrà però aggiungere la stima dei danni e i costi per la prima emergenza per il terremoto di ottobre, stima in via di definizione. Bruxelles calcolerà l'ammontare da mobilitare sulla base del totale.

Nel 2017, l'Italia e altri 12 paesi saranno oggetto di una "revisione approfondita" da parte della Commissione europea in quanto "sono stati identificati squilibri nell'analisi". Si tratta, scrive la Commissione, "degli stessi 13 paesi che avevano squilibri nella passata edizione delle revisioni approfondite, ovvero Italia, Bulgaria, Croazia, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia". La revisione sarà presentata "all'inizio del 2017".

Per la Germania la Commissione europea "trova utile, anche tenendo in conto l'identificazione di uno squilibrio a marzo scorso, esaminare ulteriormente la persistenza di squilibri o la loro liquidazione". Così è scritto nel cosiddetto rapporto del meccanismo di allerta (Alert Mechanism Report — AMR 2017) che segnala "questioni relative al grandissimo e crescente surplus esterno e sulla forte dipendenza dalla domanda esterna, che mostrano rischi per la crescita e sottolineano la necessità di continuare il ribilanciamento verso fonti domestiche". La

Nella comunicazione pubblicata oggi, la Commissione "raccomanda una espansione di bilancio fino a 0,5% del pil della zona euro nel 2017". Gli Stati che hanno spazio nel bilancio (a partire dalla Germania) devono usare i loro margini per sostenere la domanda interna e investimenti di qualità. Gli Stati che devono condurre un aggiustamento di bilancio sotto la sorveglianza preventiva europea (come l'Italia) "devono assicurare che rispetteranno i requisiti del patto di stabilità". Gli Stati sotto procedura di correzione dei conti pubblici devono non solo correggerli, appunto, ma anche assicurarsi dei margini 'cuscinetto' nel bilancio per fronteggiare circostanze negative future.

Ieri l'Italia ha "confermato la riserva", ovvero ha sostanzialmente posto il veto alla proposta di compromesso fatta dalla presidenza slovacca per la revisione di mid-term del bilancio pluriennale che il governo italiano non considera accettabile perché mancano garanzie per l'aumento di risorse "a favore delle nostre priorità", che sono immigrazione, sicurezza, disoccupazione giovanile e programmi per la ricerca.

L'annuncio era arrivato prima dal sottosegretario Sandro Gozi a margine del Consiglio Affari Generali a Bruxelles. Una mossa confermata poi direttamente dal premier.

"Abbiamo messo il primo veto nella discussione sul bilancio a Bruxelles. Lo ha fatto il sottosegretario Gozi a mio nome", ha detto Matteo Renzi alla cerimonia di inaugurazione della 'Torre Biologica Ferdinando Latteri' dell'università di Catania. "Nell'ambito di questa nuova stabilità di governo l'Italia ha smesso di essere un problema per l'Europa. Riempiamo di soldi i Paesi europei che creano muri. E noi oggi abbiamo posto il veto in Europa", ha aggiunto il premier.

La risposta europea non si era fatta attendere. La presidenza slovacca di turno ha annunciato ieri di "aver raggiunto un ampio consenso" sulla revisione del bilancio pluriennale della Ue e pur "rispettando la riserva espressa dall'Italia, che ha bisogno di più tempo per unirsi al consenso", e "l'astensione del Regno Unito", ha deciso che presenterà l'accordo al Parlamento europeo. A dirlo è stato il sottosegretario slovacco per gli Affari europei, Ivan Korcok, sottolineando che la proposta implica "oltre 6 miliardi di euro in più" per migrazioni, sicurezza, disoccupazione giovanile e sicurezza

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