Bruxelles, 11 Ott 2016 - Giornata di preparazione, a Bruxelles, per la presentazione dei Pareri previsti in questa sessione Plenaria del Comitato delle Regioni. La Plenaria è inserita nella Settimana europea delle città e delle regioni, appuntamento tra i più seguiti sul calendario dell'organismo UE. È all'ordine del giorno il Parere firmato da Francesco Pigliaru nel suo ruolo di presidente della Commissione Enve, deputata alle tematiche Ambiente ed Energia. Il documento, che rappresenterà la voce delle regioni e delle città d'Europa alla Conferenza mondiale sul Clima COP22 prevista a Marrakech il prossimo novembre, è incentrato sull'attuazione dell'Accordo di Parigi ratificato da 72 Paesi, e rappresenta l'approccio territoriale alla lotta ai cambiamenti climatici. Dopo l'approvazione all'unanimità in Commissione ENVE, lo scorso giugno, oggi il Parere è stato presentato al gruppo politico PSE.
"Abbiamo avuto già una buona cooperazione con il Parlamento Europeo” ha sottolineato Francesco Pigliaru nel suo intervento, ricordando la partecipazione dell'eurodeputato Jo Leinen ai lavori della Commissione Enve. “Proprio Leinen - ha spiegato - ha poi portato avanti gli emendamenti suggeriti da noi, che sono stati successivamente inseriti nel testo della risoluzione del Parlamento Europeo. Si tratta, in particolare, del riconoscimento della sforzo già svolto dalle città e regioni, e dal Patto dei Sindaci. In questa direzione si continuerà la cooperazione alla COP22 di Marrakech. "L'appuntamento successivo ha visto la riunione della Delegazione italiana al Comitato delle Regioni. Nel pomeriggio, infine, l'apertura della sessione Plenaria, che segna in agenda per domattina la presentazione del Parere Pigliaru. Nel dettaglio, il testo va a delineare meccanismi di governance multi-livello che permettano a regioni e città dell’UE di contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi definiti nella COP21 di Parigi. Una parte specifica è riservata all'approfondimento delle possibilità di accesso alle risorse, così che gli enti locali e territoriali, soprattutto quelli più piccoli, siano messi in grado di sfruttare pienamente le opportunità finanziarie pubbliche e private disponibili a livello UE.