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Consiglio Sardegna – Respinta la mozione di Cappellacci e colleghi “Sugli sbarchi di migranti nell’Isola e sul superamento della quota prevista per la Regione”

Cagliari, 28 Sett 2016 - Mozione n. 168 (Tedde e più) “circa lo stato di attuazione del protocollo d'intesa per la "Chimica Verde" a Porto Torres”.

L’Aula è quindi passata all’esame della mozione n.168 (Tedde e più) sullo stato di attuazione del protocollo d’intesa per la “Chimica verde” a Porto Torres.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha ripercorso la storia del documento firmato nel 2011 da Governo, Regione, Enti Locali e sindacati per favorire la riconversione industriale del sito petrolchimico di Porto Torres. «Quel protocollo – ha detto Tedde – prevedeva la produzione di materiale ecocompatile, la realizzazione di una centrale elettrica alimentata a biomasse, la riqualificazione del personale e le bonifiche ambientali del sito di Porto Torres. Un progetto da 700 milioni di euro con una ricaduta occupazionale di circa 700 addetti». Il consigliere azzurro ha poi ricordato che tra i punti chiave del progetto “Chimica verde” vi era l'integrazione con la filiera agricola e lo sviluppo delle piccole e medie imprese interessate alle produzioni "bio". Il protocollo – ha aggiunto l’esponente della minoranza – era accompagnato da un addendum che impegnava la Regione alla definizione di un progetto integrato per lo sviluppo locale con interventi di incentivazione per la creazione di nuove imprese, l'auto impiego, la formazione e riqualificazione del personale e agevolazioni per l'accesso al credito.

«Quel protocollo è stato in gran parte disatteso, Matrica nata nel 2011 dalla jont venture tra Novamont e Polimeri Europa (oggi Versalis), ha realizzato i primi tre impianti che oggi danno lavoro a circa 500 persone tra dipendenti e indotto. Un quadro insufficiente rispetto agli impegni istituzionali assunti  - ha rimarcato Tedde – i ritardi sono evidenti. La filiera agricola non si è sviluppata, le imprese non si sono insediate, l'Eni ha annunciato la cancellazione dal programma d'investimenti della realizzazione della centrale a biomassa integrata al sito industriale di Porto Torres».

Ha quindi preso la parola il consigliere Peppino Pinna (Udc) che ha sottolineato l’importanza della chimica verde per il rilancio dell’economia del Nord Sardegna. «Il protocollo d’intesa firmato nel 2011 ha creato aspettative – ha detto Pinna - tra le linee di progetto rientravano anche le bonifiche, uno strumento indispensabile per migliorare la qualità della vita delle popolazioni che vivono in un territorio altamente inquinato. La mancata attuazione del progetto rappresenta l’ennesimo fallimento nelle politiche di sviluppo. Occorre profondere il massimo sforzo per dare piena attuazione al protocollo d’intesa del 2011».

Salvatore Demontis (Pd) si è detto d’accordo con le premesse della mozione. «E’ vero che esistono ritardi da parte di Eni, la Regione invece non ha nessuna colpa. I lavori si sono fermati ai primi tre impianti per i quali sono stati spesi circa 250 milioni dei 450 previsti. Il progetto si è fermato quando è circolata la voce che Eni intendeva dismettere Versalis società che, in joint venture con Novamont, costituì Matrica. Senza la presenza di Eni era impensabile portare avanti il progetto».

Secondo l’esponente del Pd la priorità della Giunta era dunque scongiurare la dismissione di Versalis: «Per quanto ne so l’obiettivo sembra raggiunto, la vendita di Versalis sembra tramontata, senza questo passaggio tutto sarebbe stato inutile».

Demontis ha quindi concluso l’intervento auspicando la rivisitazione del protocollo del 2011: «Il documento va aggiornato, non si può chiedere di realizzare entro fine anno i 4 impianti mancanti. Ha senso invece chiarire che l’importo dell’investimento deve rimanere lo stesso. Inutile, infine, insistere sulla realizzazione di una centrale a biomasse non più competitiva».

Giudizio condiviso da Luigi Lotto (Pd): «Per la realtà industriale del Nord Sardegna il progetto ha una valenza importante. Comprendo lo spirito con cui centrodestra ha presentato la mozione per stimolare Governo e Regione. Tutto però è partito da Eni quando ha deciso di dismettere la chimica tradizionale. Eni ha l’onere di dare una prospettiva. Ciò che si deve chiedere alla Regione è di continuare ad insistere perché Eni rispetti gli impegni e garantisca il programma di sviluppo. Se il progetto fallisce la responsabilità è tutta di Eni. Ho fiducia che alla fine si raggiungerà un risultato positivo».

L’Assessore all’Industria Maria Grazia Piras ha ringraziato il centrodestra per aver presentato la mozione ma ha difeso con forza l’operato dell’esecutivo.

«Nel 2011 la Regione ha firmato il protocollo d’intesa con Eni. Di quel documento è stata attuata una parte del piano industriale, con un investimento di 210 milioni di euro per la chimica verde e 250 milioni per interventi ambientali – ha detto Piras - è stata poi ridiscussa la centrale a biomasse progettata da Enipower che dopo un approfondimento tecnico-economico ha ritenuto non sostenibile l’investimento. Matrica ha previsto di realizzare una caldaia a biomasse cofinanziata dalla Regione. Il progetto va avanti. Con la metanizzazione, Eni sta pensando a un rilancio della centrale a cogenerazione. Di questo si discute».

L’assessore ha poi ricordato le difficoltà incontrata nel momento in cui Eni pensava alla dismissione di Versalis. «Lo Stato stava pensando a un disimpegno sul fronte della chimica, senza Eni il progetto per Porto Torres andava a farsi benedire – ha detto Piras – il pericolo è stato sventato, con Eni ora si ragiona su una rivisitazione del protocollo. La prossima settimana probabilmente si chiuderà una nuova intesa».

Piras ha poi elencato i risultati raggiunti dalla Giunta per l’attuazione di altre parti del protocollo finalizzate alla riconversione e allo sviluppo del sito di Porto Torres, tra questi la realizzazione della rete del gas e di uno scalo di alaggio.

Marco Tedde nella replica si è dichiarato insoddisfatto: «L’attivismo della Giunta non è orientato ad attuare il protocollo d’intesa e dell’addendum del 2011 – ha detto il consigliere azzurro – si parla di altre cose rispetto a quanto chiesto dalla mozione.

Abbiamo sentito affermazioni bizzarre. Versalis non è stata dismessa per l’intervento della Regione ma perché non è stato trovato l’accordo sulla governance. Voi siete alla finestra da quando governate la Sardegna. Sostanzialmente non avete fatto nulla. Oggi dite che volete rivisitare il protocollo ma questo deve essere fatto con il consenso di tutti i soggetti che lo hanno sottoscritto. Finché non vedo una bozza del nuovo protocollo non ci credo».

Per dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis.

«La Regione non conosce le ragioni che portarono alla firma del protocollo. Nel 2011 Eni decise di sostenere la chimica verde perché perdeva decine di milioni di euro con la chimica tradizionale. Ad oggi ha sostenuto meno della metà degli investimenti per i quali aveva assunto gli impegni – ha detto Tunis – il tema centrale dal punto di vista industriale è che non è stata realizzata la fabbrica di ecoplastiche per un conflitto di interessi con il partner di Eni (Novamont) che è andato in sovraproduzione nei siti umbri. Non sapere questo significa non essere in grado di svolgere i propri compiti. La Giunta doveva incatenarsi al sito di Porto Torres e pretendere il rispetto degli impegni».

Salvatore Demontis (Pd) dopo aver annunciato il voto contrario ha difeso l’operato della Giunta regionale. «Per decenni ci si è incatenati e si sono fatti grandi manifestazioni contro Eni che alla fine ha dismesso ciò che voleva dismettere. Il centrodestra parla di un metodo che è fallito clamorosamente. Non si è cercato un modello alternativo, ci si è illusi che le manifestazioni potessero bloccare Eni. Il protocollo deve essere aggiornato perché le condizioni sono cambiate – ha concluso Demontis – è evidente che ci sono cose da modificare».

Luigi Lotto (Pd) si è detto dispiaciuto che il centrodestra abbia presentato una mozione sul tema scaricando le responsabilità sulla Giunta regionale. «Avrei preferito un documento che individuasse i veri responsabili. Conosciamo come è partita la storia, come è stata gestita la situazione. Non voglio tornare a quei tempi, voglio lavorare alla realizzazione di un progetto che possa dare lavoro a centinaia di persone. Non è polemizzando con la Regione che si risolvono i problemi».

Marco Tedde (Forza Italia) ha espresso meraviglia per le dichiarazioni della maggioranza. «Siamo consapevoli delle responsabilità di Eni ma anche del fatto che ci sono impegni che devono essere rispettati. La Giunta non ha detto nulla sui mancati adempimenti: ha parlato d’altro arrampicandosi sugli specchi. Solo adesso si sta accorgendo della gravità dei ritardi».

Il presidente Lai ha quindi messo in votazione la mozione n.168 che è stata respinta con 28 voti contrari e 14 a favore.

Mozione n. 216 (Deriu e più) “sugli interventi urgenti in materia di diritto allo studio e in merito alle modalità d'accesso alla fruizione dei benefici erogati dagli enti regionali per il diritto allo studio universitario”.

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, invitato dal presidente di turno dell’assemblea a illustrare la mozione n. 216 in materia di istruzione ha dichiarato di rimettersi al testo del documento ed il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha invitato la presidenza dell’Aula a porre in votazione l’ordine del giorno unitario in materia di attentati agli amministratori locali.

Non essendoci contrarietà alla proposta avanzata da Pittalis, la segretaria dell’Aula, Daniela Forma (Pd) ha dato lettura del documento che esprime ferma condanna “verso i gravissimi atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali” nonché solidarietà al sindaco del Comune di Orotelli, all’ex sindaco di Mandas e ai carabinieri colpiti. Il dispositivo impegna inoltre il presidente della Regione a intervenire “in maniera incisiva nei confronti del Governo al fine di aiutare la Sardegna e le sue istituzioni ad affrontare concretamente il fenomeno e ad adottare i provvedimenti necessari per assicurare maggiori risorse finanziarie per la realizzazione delle Reti per la sicurezza del cittadino e del territorio”

Posto in votazione l’ordine del giorno unitario (Cocco Daniele e tutti i capigruppo consiliari) è stato approvato con voto unanime.

La discussione sulla mozione 126 è dunque ripresa con l’intervento dell’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, che ha ribadito centralità e priorità del tema dell’istruzione in generale e del diritto allo studio in particolare. L’esponete dell’esecutivo ha ricordato gli impegni della Giunta in tal senso ed ha ribadito contrarietà ai parametri Isee e Ispe che fino al 2016 sono stati adottati in sede ministeriale. «Tali indicatori – ha spiegato l’assessore – hanno comportato la riduzione del 22% degli studenti idonei beneficiari di borse di studio e una diminuzione del 15% delle domande per le borse di studio».

«Accogliamo dunque positivamente – ha proseguito Claudia Firino – l’innalzamento dei parametri Isee e Ispe stabilita dal ministero perché consentirà l’ampliamento della platea degli studenti idonei beneficiari».

Sul terzo punto del dispositivo, l’assessore ha confermato la volontà “di premiare merito ed eccellenze” ed ha affermato che i cosiddetti “assegni di merito” non hanno registrato il rifinanziamento perché “la Giunta ha scelto di dare priorità al diritto allo studio così da consentire anche ai più deboli e a chi è economicamente svantaggiato l’accesso all’istruzione universitaria”.

Intervenendo in sede di replica, il consigliere primo firmatario della mozione n. 126, Roberto Deriu (Pd), si è detto soddisfatto “dei propositi e dell’atteggiamento mostrato dalla Giunta regionale” ed ha affermato che “l’istruzione è un tema chiave che deve essere condiviso dall’intero Consiglio”. «Serve investire in istruzione – ha concluso Deriu – servono sì nuove risorse ma soprattutto serve una nuova mentalità».

Posta in votazione la mozione n. 126 è stata approvata per alzata di mano.

Il presidente Eugenio Lai ha quindi dichiarato conclusi i lavori dell’Aula ed ha comunicato la convocazione del Consiglio regionale per lunedì 3 ottobre alle 16.30 in seduta statutaria, con all’ordine del giorno le comunicazioni del presidente della Regione sul patto per la Sardegna e il Dl in materia di semplificazione amministrativa, nonché il Dl n. 246 per l’istituzione dell’agenzia sarda delle entrate. Com

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