Sassari 23 Sett 2016 – L’editoria isolana, in queste settimane di settembre, vive un clima di profonda incertezza. Nei giorni scorsi il primo cittadino di Sassari ha espresso solidarietà nei riguardi di giornalisti e dipendenti della testata sassarese della Nuova Sardegna. Oggi i consiglieri comunali di maggioranza, Simone Campus, Lalla Careddu, Luca Taras, Giuseppe Mascia,Giuseppe Masala, Carla Fundoni, Lisa Benvenuto, Lello Panu hanno protocollato un ordine del giorno con il quale il consiglio comunale di Sassari «esprime vicinanza ai giornalisti e alle maestranze della Nuova Sardegna per i quali si richiedono garanzie non formali sulla tutela del loro lavoro». Il documento sarà presentato martedì, durante la seduta dell’assemblea civica a Palazzo Ducale.
«Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per le notizie apparse nei giorni scorsi su una possibile vendita o affitto del quotidiano regionale – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna che pone l’accento sull’importanza dell’Odg dei consiglieri –. Il nostro auspicio, che rinnoviamo, è che l’autonomia e l’indipendenza del quotidiano La Nuova Sardegna non venga messa in discussione ed inoltre si rimanga vigili affinché l’eventuale cambio sia garante della continuità e impedisca la concentrazione dell’informazione isolana.
«La Nuova Sardegna è patrimonio dell’informazione e con la sua autorevolezza ha conquistato tanti lettori. Il quotidiano è diventato il “nostro” giornale perché è parte della storia della nostra città. Un giornale con 125 anni: nato il 9 agosto 1891, fondato da un gruppo di intellettuali e politici democratico-progressisti, tra cui Enrico Berlinguer e Pietro Satta Branca», conclude Nicola Sanna.
I consiglieri comunali, con il loro ordine del giorno, sottolineano che «il consiglio comunale condivide la protesta dei lavoratori e la loro preoccupazione e chiede al sindaco di attivarsi presso la Regione autonoma della Sardegna perché si impegni affinché tutti i passaggi di questa vicenda avvengano alla luce del sole nell’interesse dei lavoratori, della democrazia nel nostro territorio e del pluralismo dell’informazione».