Cagliari, 2 Ago 2016 - “Per la prima volta si parla di welfare generativo, uscendo dalla logica dell’assistenzialismo e rispettando l’originaria filosofia dello stato sociale, che lavora per compensare le disuguaglianze”. Così l’assessore della Sanità Luigi Arru in Consiglio regionale, intervenendo in chiusura della discussione generale sul disegno di legge che introduce il Reis (Reddito di inclusione sociale) in Sardegna.
“I piani personalizzati per la legge 162, ad esempio – ha detto Arru – sono rivolti, per i due terzi, a persone ultrasessantacinquenni e con basso ISEE. Ciò significa che, di fatto, si tratta già di un intervento che serve per persone in difficoltà economica. Ed è dimostrato che chi più è povero, più si ammala”.
L’idea di fondo della legge, ha detto ancora l’assessore, “è quella di mettere a regime gli interventi che già sono in campo, uscendo però dalla logica da libro Cuore e puntando sul patto con le persone in momentanea difficoltà, così da responsabilizzarle e aiutarle a risollevarsi. Proviamo – ha concluso – a produrre felicità per i nostri cittadini”.