Cagliari, 13 Lug 2016 - A Cagliari, e nell’intera Sardegna, anche dove il centro sinistra è sconfitto ai ballottaggi, i dati elettorali delle ultime amministrative raccontano una realtà politica dove il populismo è largamente minoritario. Si vince al primo turno a Cagliari, unico esempio tra i capoluoghi di Regione, e la sinistra – Sel, non SI - è una forza politicamente egemone ed elettoralmente robusta, segna un 8% di media tra tutti i cittadini elettori chiamati ad esprimersi. Si pone in relazione positiva e collaborativa non solo con il PD ma anche e soprattutto con tante realtà politiche di ispirazione sardista, identitaria e sovranista. Lavora dentro un processo unificante dell’impegno di tante volontà positive. Sel Sardegna mantiene integralmente la prospettiva di un cammino insieme agli altri, in rapporto con i cittadini, è diretta espressione del “territorio”, intende contribuire a migliorare la realtà, le condizioni di vita delle persone. Prevale, insomma, l’oggetto dell’azione politica non il soggetto politico.
SI è un’operazione che nasce e si sostanzia all’interno delle aule parlamentari, si impone in modo centralistico ed irrituale partendo dal presupposto, rivelatosi assolutamente infondato, dell’unità a sinistra. Di fatto diventa una operazione fredda, non unisce ma aumenta la divisione tra progressisti e democratici, e al voto, inevitabilmente fallisce, mettendo a rischio serio di sopravvivenza la cultura politica di sinistra in questo Paese. Ai ballottaggi esprime una posizione confusa e contraddittoria, in parte suggerisce il voto per i 5 Stelle, in parte la scheda bianca o l’astensionismo, in parte si sollevano singole e positive voci di sostegno ai candidati democratici, nel rigetto del "tanto peggio tanto meglio" come immatura e stizzosa risposta alla sconfitta delle proprie proposte elettorali.
Sullo sfondo di questo caos rimangono il bisogno, il disagio, la difficoltà delle nostre comunità locali, i problemi di vita quotidiana delle nostre popolazioni. Quello che dovrebbe essere al centro delle iniziative e del lavoro di una formazione politica avanzata.
Non si incide nella rassegnazione di molti, anche per incapacità della attuale proposta di costituzione di un nuovo soggetto della sinistra italiana, e assurge a protagonista delle vicende politiche nazionali il ribellismo qualunquista. Aumentano i pericoli della destrutturazione dell’economia e quelli della disgregazione sociale, soprattutto nelle aree deboli del Paese.
Ecco perché sarebbe necessario, oggi, una rigorosa “autocritica”, quella alla quale la sinistra storica si sottoponeva davanti a una sconfitta, anche meno pesante di quella che l’ha colpita oggi in Italia, e di cui vi sono segnali importanti in tutta Europa.
Riapriamo la partita - La storia di Sel rappresentava un impegnativo e ambizioso tentativo di costruzione di unità di persone, culture, esperienze e idee diverse, ovvero: la positiva combinazione dei valori del “lavoro”, come autentica partecipazione di tutti allo sviluppo civile della propria comunità, come affermazione libera della personalità umana e attivo contrasto alla marginalizzazione sociale, con la cultura ecologista, vera pratica di difesa del “pianeta” dalla violenta aggressione consumistica agli elementi naturali ed essenziali della vita – aria, acqua, terra - con la libertà, piena possibilità di espressione e relazione, individuale e collettiva, fondata sul profondo e assoluto rispetto di ogni identità.
Per progredire, nella società, in politica e nelle istituzioni, è necessario ripartire dalla nostra storia, troppo giovane per essere soppressa. Spetta a noi disegnare una più ampia prospettiva, una positiva integrazione di nuovi e altri punti di vista, rafforzando le fondamenta culturali su cui abbiamo edificato la nostra comune esperienza politica. Dobbiamo farlo qualificando e reinventando anche le forme organizzative fino ad oggi utilizzate, per favorire la partecipazione e sviluppare la creatività, migliorare i protocolli di relazione, sollecitare l’adesione attiva di persone e comunità. Dobbiamo liberare e valorizzare le potenzialità dei territori, delle periferie, partendo dalle esperienze dirette della responsabilità politica e di governo fatta nei luoghi della vita quotidiana. Per questo la sinistra, componente dell’area democratica e progressista, deve sconfiggere le tendenze neo-centralistiche, le presunzioni avanguardistiche, la pretesa di affermarsi attraverso gli strumenti della comunicazione piuttosto che con quelli della “lotta non violenta” e della “responsabilità di governo”.
Dobbiamo rendere, così, protagonisti le donne e gli uomini, i giovani, i lavoratori. Coloro che sono stati colpiti profondamente dalla crisi economica, sociale e culturale. Coloro che sono aggrediti dai processi di impoverimento in atto. Coloro che sono progressivamente privati di voce. Coloro che sono stati marginalizzati nella sola funzione di ascolto passivo.
Il nostro dovere - Abbiamo di fronte, da contrastare con impegno democratico, la intollerabile ingordigia dei vecchi e nuovi potentati economici e delle burocrazie tecnocratiche, pubbliche e private, che colpisce così profondamente la vita, che costringe l’insieme della società umana alla sofferenza, che impone politiche contro lo sviluppo eco-sostenibile, che utilizza forme oppressive nel controllo delle volontà, che mira ad asservire i moderni sistemi di comunicazione.
Per questo fine è nostra precisa volontà accettare la sfida del confronto con tutte le forze politiche democratiche, con l’insieme dell’associazionismo sociale e culturale, del lavoro e dell’impresa sana, con i tanti che arrivano nel nostro paese in fuga dalla fame, dalla sofferenza e dalla guerra e che cercano speranza.
Dal fallimento di SI, Sel riprenda a vivere con una nuova guida - Il dibattito che si è sviluppato al nostro interno, a livello nazionale, ha vissuto più sul terreno della comunicazione/notifica, che su quello del confronto. Ha marcato la differenza tra il ruolo dirigente e quello del militante/elettore, determinando una frattura. La proposta di “superamento della nostra forza politica” si è mossa da una mutata condizione di rapporto con le altre formazioni del centro – sinistra, piuttosto che dalla necessità di un rafforzamento della nostra articolata rappresentanza di idee ed esperienze. L’ipotesi di costruzione di un nuovo soggetto in una evoluzione positiva di tutte le potenzialità già espresse in SEL, non ha ricevuto alcun pregiudiziale rifiuto. Neppure però un assenso passivo di accettazione, perché una forza politica democratica, progressista ed ecologista per essere tale si fonda sulla consapevole partecipazione delle popolazioni, sul contributo fattivo delle comunità territoriali, rifugge da tentazioni politiche autoritarie, che, sempre condanna. Valorizza, riconoscendole e difendendole come ricchezza tutte le diversità.
SI ha purtroppo fallito in questa funzione - Così ha fallito anche il gruppo dirigente che l’ha proposta e sostenuta. Oggi quel fallimento pesa, purtroppo molto, nella prospettiva di vita delle persone più deboli ed esposte agli effetti devastanti della ingiustizia sociale.
Siamo di fronte ad una strategia sbagliata. Siamo davanti alla responsabilità chiara di un gruppo dirigente che ha forzato un percorso che si è rivelato, e continua a rivelarsi, disastroso negli esiti soprattutto in relazione alla necessità di promuovere adeguate politiche di contrasto all’impoverimento economico e produttivo del Paese, al crescente disagio, anche morale, della nostra gente.
Sel rinasce - Pensiamo che – di fronte ad un fallimento – abbiamo bisogno di vedere un deciso passo indietro. Non ci attendiamo perciò che si faccia finta di nulla. Ci attendiamo una chiara assunzione di responsabilità. L’archiviazione definitiva della riduttiva idea di sinistra rappresentata dal processo costitutivo di SI.
Sel ha oggi molto più senso. Ha un impianto di valori chiari, ha frontiere aperte, respinge la chiusura e rifiuta un destino di testimonianza politica minoritaria, vuole il cambiamento attraverso l’esercizio della funzione di governo, è capace di promuovere la partecipazione attiva. Noi lo facciamo ogni giorno. Così agiamo nell’isola di Gramsci, Lussu e Berlinguer, così è possibile nell'intero Paese. Per questo serve una rinnovata guida politica, che prenda le mosse dalle realtà territoriali che hanno saputo esprimere una visione vincente.
Massimo Zedda, Luciano Uras, Luca Pizzuto, Sandro Serreli, Francesco Agus, Daniele Cocco, Eugenio Lai, Claudia Firino, Andrea Dettori, Matteo Massa, Francesca Ghirra, Alessio Alias, , Luigi Pambira, Paolo Zucca, Mailena Coni, Luca Pisano, Maria Valeria Spitoni, Anna Maria Melis, Andrera Pisano, Alessandra Lecis, Alessandro Cuccu, Achille Pisano, Stefania Dinuzzo, Rosangela Tomatis, Massimo Mallocci, Matteo Aledda,Luca Puggioni, Aurora Cappai, Federico Mallus, Marcello Pisano, Giuseppe Piroddi, Gianpaolo Cocco, Alessandra Serreli, Paolo Monni, Giuliano Piras, Magno Olla, Chiara Serreli, Angelo Orrù, Marco Loi, matteo Piga, Marco Orrù, Paolo Cogoni, Francesca Orrù, Giuseppe Concas, Antonella Carta, Salvatore Mulas, Maria Orrù, Antonio Forte, Marco Perra, Gianni Spina, Marco Argiolu, Sergio Pani, Cinzia Isola,Sergio Mascia,Fabio Accalai,Donatella Addis,Giovanni Agus,Paola Agus, Piera Argiolas, Giacomo Argiolu,Rita Atzeri, Maria Grazia Bacigalupo, Aldo Banni, Maria Grazia Banni, Ilaria Banni,Maria Barranu,Giulio Barroccu, Giorgio Cabras, Fulvia Cancedda,Fabio Carta, Felice Castelli,Vilma Cavallini,Marco Chilotti, Fabio Cireddu, Antonia Collu, Luigi De Magistris, Carlo Dejana, Riccardo Deplano, Stefania Dessalvi, Astou Diaw, Maria Grazia Fenu,Franca Floris, Susanna Fornera, Andrea Frau, Ahmadou Gadiaga, Marco Garau, Fabrizio Gaviano, Antonio Ghiani, Ivan Gregorace, Sazir Halder, Andrea Hellies, Franca Laconi, Rita Pamela Ladogana,Elisabetta Loi Zedda, Antonio Maccioni,Carla Madeddu,Bruno Madeddu, Claudio Manca,Susanna Manservigi, Alba Mantega,Matteo Marras, Orlando Masala, Mauro Massa, Pasquale Massa, Ines Medda, Elisabetta Mele, Alessandro Melis, Maurizio Melis, Daniel Meloni, Luca Merighi, Elisabetta Milia, Lucia Mocci, Paola Molinas, Diletta Mureddu, Marco Murgia, Pier Nicola Muscu, Maura Mustaro, Loum Ndama Kane, Daniela Oggiano, Anna Giulia Pani, Francesco Pes, Rossella Pes, Mauro Pisano, Patrizia Porrà, Daniela Prefumo, Donatella Pusceddu, Alessandra Ruzzu, Valeria Salis, Emilia Sanna, Antonio Sanna, Gian marco Schirru, Elisabetta Scorcu, Antonella Serra, Simonetta Serra, Rossella Serri, Ilaria Stagno, Dietrich Steinmetz, Giancarlo Suelzu, Fabio Sulis, Simone Tanda, Marco Tardiola, Emma Tocco, Bruno Torricelli, Brunella Tronci, Roberta Uras, Antonio Volpi, Angela Zanda, Anna Rosa Zedda, Maria Elisabetta Zedda, Paolo Zedda, Emanuela Zinni, Emanuela Mandis, Nicola Pusceddu, Simonetta Spano, Adriana Iannoni, Valentina Deidda, Rita Cappai, Anna laura Deiana, Fabrizio Deplano, Alessandro Floris, Francesco Floris, Ennio Lara, Grammeni Papagregoriu, Rossella Figoni, Salvatore Serra, Efisio Arca, Mariano Balestrini, Maria Chiara Balestrieri, Claudio Corda, Anna Rita Cruccas, Maria Giovanna Cruccas, Alberto Lecca, Gaetano Macis, Maria Tusella Massa, Maria Rita Pau, Rita Pintus, Mariano Strazzeri, Colette Strazzeri, Consuelo Cogodi, Federica Cogodi, Giuseppe Cogodi, Alessandro Cogotti, Antonello Espa, Ignazio Luigi Espa, Mauro Pintor, Rita Sias, Stefano Pintor, Thomas Spina, Daniele Boi, Franco Sanna, Antonello Lai, Alessio Pisanu, Roberta Zedda, Patrizia Fadda, Fabrizio Fadda, Paolo Corda, Maurizio Cancedda, Suella Francesco, Carla Melis, Franca Dessi, Alba Lo Faro, Gian Luca Suella, Susanna Walter, Tiziana Cogoni, Maria Teresa Garau, Sabrina Garau, Ignazio Piano, Daniele Melis, Francesco Salis, Maurizio Puddu, Ignazio Tolu, Loredana Sanna, Giorgio Sulis, Mario Castelli, Federico Cerulla,Agostino Secci, Emanuele Mantega, Giorgio Serra, Daniele Serra, Barbara Lepori, Alberto Comi, Antonello Lobina, Antonio Trogu, Ramus Shkamelli, Lorenza Marchetto,Ugo Pintus,Ignazio Secci, Mauro Tolu, Fedrico Secci, Giuseppe Zucca, Claudia Porcu, Sonia Claudietti, Donatella Sitzia, Giovanni Pau, Giuseppina Serra, Maria Laura Farci, Giuseppe Dessena, Gianfranco Seddone, Severino Casula, Anna Madau, Vassili Casula, Elia Casula, Claudia Simula, Antonella Pusceddu, Sergio Sagheddu, Dario Milillo, Luciano Simula, Roberto Putzu, Maria Elisabetta Tola, Francesca Mattana, Pietrina Mattana, Cosimo Dessena, Marco Floris, Francesco Guccini, Sergio Dessena, Manuela Caddeo, Nicola Dettori, Andrea Caddeo, Stefania Caddeo, Maria Maddalena Becchere, Fabio Boi,Federico Boi, Luciangela Boi, laura Toro, Paoletto Serra, Marco Loi, Andrea Sini,Dario Lorenzini, Martina Ghisu, Santa Avolio, Marzia Atzeni, Massimo Romano, Mario Carola, Francesca Puggioni, Giovanna Sio, Fabio Alfonso, Anna Oriana De Roberto, Francesco Izzillo, Laura Licheri, Luca Loddo, Livio Lorenzoni,Massimo Gungui, Marina Marchi, Sonia marcella Capelli, Giampiero Serra,Valeria Sirigu,Clemente Serra, Maria Antonia Bassu, Davide Serra, Franca Vanessa Carroni,Annamaria Tolu,Tania Ventroni, Anna Scanu,Riccardo Sanna, Francesca Sanna,Caterina Putzu,Piera Pinna,Paolo Melis, Giovanni Guccini, Cinzia Ladu, Pierpaolo Guccini