Press "Enter" to skip to content

A San Teodoro false inserzioni di case vacanze: padre e figlia denunciati per truffa continuata.   

San Teodoro (NU), 16 Apr 2’16 - I carabinieri della tenenza di San Teodoro, a seguito di una lunga e complessa attività investigativa, hanno denunciato all’autorità giudiziaria un impiegato di 41 anni, domciliato a Roma, poiché nel corso dello scorso anno, dopo aver pubblicato vantaggiose proposte di locazione di case vacanza nella località turistica di San Teodoro, attraverso inserzioni on-line su famosi siti internet, ha truffato diversi ignari vacanzieri.

Infatti, le vittime, 5 italiani e 2 tedeschi, sono caduti nella trappola del raggiro e hanno infatti pagato una caparra che andava dai 150,00 ai 700,00 euro, confermando la prenotazione di periodi di vacanza da trascorrere in villette ed appartamenti, poi rivelatisi inesistenti.

L’inganno, studiato nei minimi particolari dagli autori della truffa, è risultato essere raffinato poiché il contenuto dell’inserzione, caratterizzato dalla pubblicazione di fotografie delle case proposte in affitto, un indirizzo e-mail, un numero telefonico e la cordialità dell’interlocutore al momento dei primi contatti, non faceva trapelare nulla di riconducibile ad una truffa. E il fantomatico proprietario, per rendere ancor più realistica la proposta d’affitto, dopo aver attratto l’interesse dell’ignara vittima e ottenuto l’indirizzo di posta elettronica di quest’ultima, le inviava addirittura un contratto di locazione stagionale e la copia di un documento di identità, chiedendo contestualmente di poter aver restituito il contratto firmato per accettazione, corredato della ricevuta di versamento della caparra da accreditare su conto corrente indicato con tanto di codice iban. Poi, ad accredito avvenuto, le vittime ricevevano la conferma della prenotazione.

La completezza delle informazioni, l’invio del contratto e la comunicazione di un conto corrente su cui versare la caparra, appariva talmente genuina ed insospettabile, tant’è che le vittime hanno realizzato di essere state truffate solo dopo aver raggiunto la località turistica dove, con delusione, apprendevano che la casa era inesistente e che il truffatore si era reso irreperibile. Quindi ai sette truffati non è rimasto altro che rivolgersi alla locale tenenza per denunciare l’accaduto.

I carabinieri hanno quindi iniziato le indagini, anche in collaborazioni con altri comandi della penisola, e sono riusciti ad identificare l’operaio, che dovrà rispondere dei reati di truffa e sostituzione di persona. In questo caso, i truffatori hanno pubblicato fotografie di case estrapolate a caso dalla rete e hanno utilizzato indirizzi di posta elettronica e numeri di telefono risultati intestati a cittadini stranieri o a persone inesistenti, cosi come per l’accredito delle caparre hanno utilizzato un codice iban, che a prima vista pareva trattarsi di un conto corrente attivato presso uno sportello bancario o postale.

Alla luce di quanto descritto, il comando compagnia carabinieri di Siniscola, per prevenire analoghe trappole, invitano i cittadini a fare molta attenzione soprattutto quando si tratta di proposte dal sapore allettante che, come in questo caso, vengono lanciate sulla rete con il fine di adescare ignare vittime. In particolare, per sapere se l’iban è riconducibile ad un conto corrente bancario/postale o associato ad una carta ricaricabile, è sufficiente inserirlo sui diversi link presenti sulla rete e accessibili a chiunque, attraverso i quali, inserendo il codice, si ottengono tutte le informazioni riferibili all’istituto di credito.

Laddove si dovesse incappare in simili truffe è opportuno conservare tutta la corrispondenza relativa alla proposta di affitto (pagina dell’inserzione visualizzata sui siti visitati, e-mail, sms ecc).

More from CRONACAMore posts in CRONACA »