Cagliari, 8 Gen 2016 - Il problema nasce tutto da quanto, evidentemente, i sardi abbiano la memoria corta. In questi giorni le affermazioni sulla raccolta fondi del milione di euro da parte degli imprenditori sardi per convincere Ryanair a tenere i suoi voli in Sardegna ha riempito le pagine dei giornali. Eppure non è passato molto tempo dal fallimento dei tentativi di creare accorpamenti o di autofinanziarsi per porsi come alternativa nel difficilissimo ruolo di “fare” trasporto passeggeri.
“Basti pensare al fallimento di GoinSardinia, ma anche il tentativo, morto prima di nascere, di acquisire la Saremar – afferma Sandro Salerno, presidente Assoturismo Sardegna – e il semplice motivo di tutto ciò è che non vi era una strategia ben definita e una pianificazione in termini operativi e commerciali. Certo, quella degli imprenditori sardi come in altre occasioni è un’iniziativa lodevole, ma seppure si riuscisse a raggiungere la cifra richiesta e un accordo con la compagnia irlandese resterebbe comunque il problema per gli anni a venire.
“La mancanza di informazioni certe e dettagliate del motivo per cui Ryanair intenda ridimensionare la sua presenza ad Alghero non è chiara e non vi è stato modo di aprire un tavolo di confronto. Per non ripetere gli errori del passato – aggiunge Salerno- sarebbe opportuno instaurare un dialogo con Ryanair e un tavolo Imprendotori/Regione per l’attuazione di un programma operativo e finanziario almeno biennale. Inoltre non si può continuare a pensare di risolvere il problema trasporti da soli, che una volta ci pensano gli imprenditori, una volta la Regione, ma mai lo Stato. Quante volte si dovrà sopperire alla massima istituzione che tace da sempre, prima di vedere soluzioni definitive? È necessario che si intavolino al più presto delle trattative a livello nazionale, coinvolgendo il mondo imprenditoriale e istituzionale, affinché si inneschi una volta per tutte la miccia che porterà a risolvere in maniera definitiva il problema. Com
