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Strage di Parigi, una marcia oceanica per non cedere al terrore

Place de la Republique è già affollatissima. In tantissimi stanno arrivando per poi dare il via alle 15,00 a una marcia oceanica contro il terrore. Decine i capi di Stato e di Governo che hanno dato la loro adesione insieme al presidente Hollande e a una folla di oltre un milione di persone che sfileranno per le strade di Parigi. Dopo il terribile assalto al settimanale Charlie Hebdo e i sanguinosi blitz che sono seguiti, la città, oggi, diventa la capitale della libertà che non si piega all'estremismo di qualunque matrice esso sia.

Matite agitate come bandiere, infilate al bavero o nei cappelli, trasformate in spille o fermacapelli. Come nei giorni scorsi, la matita è l'oggetto simbolo della grande marcia di Parigi, a rappresentare il sostegno ai redattori di Charlie Hebdo uccisi e alla libertà di espressione. Sotto la statua al centro della Place de la Republique, dove molti portano ancora fiori e messaggi di cordoglio, sono decine le matite, le penne e i pastelli, e c'è perfino qualche scatola di pennarelli colorati.

"Je suis Charlie, flic, Juif", "sono Charlie, poliziotto, ebreo". E' questo lo slogan che domina in ricordo delle vittime dell'attentato a Charlie Hebdo che si è poi allargato all'omaggio ai poliziotti uccisi e ai morti nel negozio kosher. In piazza sventolano bandiere francesi, cartelli e in molti impugnano le matite. Sopra la statua sono saliti dei ragazzi che urlano "Charlie, liberté". Partecipano anche molte famiglie con bambini anche nei passeggini.

Il corteo si biforcherà in due percorsi paralleli per contenere l'enorme presenza di pubblico: il primo, lungo Boulevard Voltaire, arriverà direttamente a Place de la Nation; l'altro invece passerà per la Avenue della Republique, Boulevard de Menilmontant, Avenue Filippe-Auguste e, in caso di bisogno, Avenue Choronue per poi riunirsi all'altro.
Sono attese 56 personalità straniere tra cui decine di capi di Stato e di governo. Lungo il percorso che si snoderà per oltre due chilometri cammineranno affianco il premier Benjamin Netanyahu (che ha sciolto la riserva all'ultimo minuto per questioni di sicurezza) e il presidente palestinese Abu Mazen, il premier David Cameron insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier spagnolo Mariano Rojoy, il premier turco, Ahmet Davutoglu. Per l'Italia è arrivato il premier, Matteo Renzi, e con lui sarà presente anche l'ex presidente della Commissione Ue, Romano Prodi.

La delegazione francese sarà guidata dal presidente François Hollande accanto al suo predecessore e rivale, Nicolas Sarkozy accompagnati da tutte le autorità francesi guidate dal premier Manuel Valls. Imponenti le misure di sicurezza in una città blindata, in cui la tensione è palpabile e in cui sono stati fatti scendere in campo oltre 5.500 poliziotti (di cui oltre 2.000 in borghese) insieme a tiratori scelti appostati sopra i tetti.

Il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha dichiarato che saranno prese "misure del tutto eccezionali per garantire la sicurezza della manifestazione". Intanto oggi, alla luce delle stragi che hanno colpito la Francia il ministro ha affermato che bisogna "Valutare possibili modifiche al sistema Schengen per lottare contro il terrorismo". Cazeneuve a Parigi ha incontrato prima della manifestazione i colleghi per un vertice internazionale contro il terrorismo. I ministri europei, ha aggiunto, si sono detti d'accordo sulla necessità di mettere in atto "controlli approfonditi su alcuni passeggeri" sulla base "di criteri oggettivi" che rispettino i diritti fondamentali.

Alla manifestazione ci sarà anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha annunciato la sua partecipazione solo ieri sera. Una decisione presa all'ultimo minuto, dopo che in un primo tempo la missione era stata esclusa per "motivi di sicurezza". Lo stesso premier - che ha ordinato al Mossad e al ministero degli Esteri di dare "ogni assistenza necessaria" per combattere l'ondata di terrorismo a Parigi - si è rivolto agli ebrei francesi: "Israele - ha detto - è casa vostra".

Intanto in Francia l'allarme resta alto anche perché, secondo fonti dell'emittente Cnn, nel Paese sarebbero state attivate "cellule terroristiche dormienti". Alle forze dell'ordine è stato chiesto di cancellare il loro profilo sui sociale media e di portare sempre con sé le proprie armi.
E sempre secondo Cnn, uno dei due fratelli Kouachi, Said, quando è stato in Yemen ha conosciuto Umar Farouk Abdulmutallab. Si tratta del giovane responsabile del fallito attentato di Natale del 2009 sul volo Amsterdam-Detroit con delle mutande-bomba. A riferirlo alla Cnn è un giornalista e ricercatore yemenita, Mohammed al-Kibsi, che racconta di avere incontrato Said Kouachi in Yemen due volte nel 2011 e 2012 e di avere parlato con lui. La Cnn sottolinea tuttavia che non ci sono al momento conferme ufficiali che Kouachi e Abdulmutallab si conoscessero. Quell'attacco fallito del 2009 era stato concepito proprio da al-Qaeda nella penisola arabica (Aqap), in nome di cui i fratelli Kouachi hanno detto di avere agito a Parigi.

Intanto sono state rilasciate tutte le persone vicine ai fratelli Kouachi che erano state fermate nei giorni scorsi a Reims. Le ultime cinque, tra cui la moglie di Cherif Kouachi, sono state rilasciate ieri sera. Suo cognato, un liceale di 18 anni, inizialmente identificato come "l'autista" della strage era stato liberato già venerdì. La moglie di Cherif, il più giovane dei fratelli, era in contatto con Hayat Boumeddiene, la compagna del terrorista del negozio kosher Amedy Coulibaly, con la quale nel 2014 aveva scambiato 500 telefonate. Hayat è ancora ricercata dalla polizia francese, alcune fonti riferiscono che la ragazza si troverebbe in Siria dall'inizio di gennaio.

Nel frattempo, ieri, in attesa della marcia parigina di questo pomeriggio, oltre 700mila persone hanno marciato in silenzio in diverse città del Paese. Da Nantes a Orleans, da Nizza a Tolosa, sono apparsi striscioni con la scritta "Je suis Charlie" in ricordo delle vittime degli attacchi terroristici. Le Parisien parla di 30-40mila persone a Pau, sui Pirenei, in marcia per oltre 2 chilometri. Altre 23mila persone in strada a Nizza nella mattinata di ieri, mentre a Caen i partecipanti alla marcia cittadina sono almeno seimila.

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