Press "Enter" to skip to content

Gruppo Pd: Le Poste Italiane recapitano “il pacco” anche in Sardegna.

Le nuove razionalizzazioni tracciate nel piano d’impresa “Poste 2020”, relativo al quinquennio 2015/2019, colpiscono anche la Sardegna, lo comunicano i vertici dell’azienda di Poste Italiane.

Il Capo gruppo Pietro Cocco e gli esponenti del Gruppo PD in Consiglio Regionale sono i promotori di un’interrogazione, rivolta all’esecutivo Regionale, dove si precisa che i comuni di Cagliari, Cortoghiana, Turri, Genuri, Tuili, Pauli Arbarei, Nurallao, Borutta, Esporlatu, Ozieri, Nugheddu San Nicolò, Cheremule, Ardara e Romana, saranno interessati al piano di ridimensionamento previsto da Poste Italiane, che prevede la chiusura di alcuni uffici postali e la razionalizzazione dell’orario di lavoro previsti ipotizzando un’apertura part-time.

Tutt’oggi esistono serie difficoltà sia per i tempi di attesa agli sportelli che nella consegna delle lettere con ritardi che, in alcune realtà, superano i 20 giorni con gravissimi problemi, specie per ciò che attiene la consegne di bollettini, fatture etc… “ritardi che generano ritardi” con conseguenti possibili penali, senza considerare il fatto che in alcuni casi si sono persi anche dei finanziamenti per via della lentezza nelle comunicazioni.
Doveroso ricordare, che gli uffici interessati dal piano di ridimensionamento risultano spesso situati in posizioni territoriali irrinunciabili e, precedentemente la materia è già stata oggetto di pronunce giudiziali dai Tribunali ed in qualche caso del “Consiglio di Stato” sulla base dei ricorsi presentati dai Sindaci dei Comuni che erano stati colpiti dalla chiusura del loro ufficio postale, in alcune sentenze si legge che: la soppressione di un ufficio postale in un Comune rappresenta comunque un danno alla collettività poiché incide nell’offerta dei servizi a danno dei cittadini coinvolti, soprattutto qualora non siano rispettati adeguati parametri di vicinanza con gli uffici postali contigui raggiungibili con un mezzo di trasporto pubblico.

Persino la Comunità Europea, con la direttiva 2008/6/CE detta degli indirizzi chiari e inequivocabili sull’importanza del servizio postale universale sottolineando al punto 19 che: “le reti rurali, in particolare nelle regioni montuose e insulari, svolgono un ruolo importante al fine di integrare gli operatori economici nell’economia nazionale/globale, e al fine di mantenere la coesione sociale e salvaguardare l’occupazione” e riconosce che “i punti di accesso ai servizi postali nelle regioni rurali e remote possono inoltre costruire un’importante rete infrastrutturale ai fine dell’accesso universale ai nuovi servizi di comunicazione elettronica”.

Al Presidente dell’esecutivo si chiede, all’interno dei rapporti istituzionali con tale società, di valutare la possibilità di istituire un apposito tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico, con Poste Italiane, con le organizzazioni sindacali e con le amministrazioni locali interessate dalla riorganizzazione del servizio, per affrontare la situazione che si sta venendo a creare e apportare nel caso i necessari correttivi ai fini di evitare l’incidenza negativa del provvedimento sulla vita complessiva dei comuni, garantire la qualità del servizio, nonché la tutela dei lavoratori. Com