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Lavori Consiglio Sardegna su Manovra finanziaria 2015: approvati gli articoli 16, 17, 18, 19, 19Bis e 20. Aperta la discussione sull’articolo 21.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno, con l’art. 16 (Interventi per la manutenzione dei corsi d’acqua e di mitigazione del rischio idrogeologico dei bacini idrografici) del Disegno di Legge n°170/S/A. Giunta regionale. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2015). Il presidente, dopo aver dato lettura degli emendamenti presentati ed acquisito i pareri del presidente della commissione e della Giunta, ha aperto la discussione generale sull’articolo e gli emendamenti.

Sull’ordine dei lavoro, il consigliere Christian Solinas, capogruppo del Psd’Az, ha ricordato che, purtroppo nel silenzio dei media, oggi cade l’anniversario dell’autonomia regionale della Sardegna. «67 anni fa», ha aggiunto Solinas, «veniva promulgata la legge costituzionale dello Statuto sardo» ed è opportuno che il Consiglio celebri questa ricorrenza con una giornata di riflessione sui temi dell’autonomia.

Il presidente Ganau ha assicurato il suo impegno, assicurando l’adesione dei capigruppo con i quali si è già parlato dell’argomento.

Il consigliere Alessandra Zedda (forza Italia) ha definito l’articolo 16 della Finanziaria «uno dei più importanti, perché riguarda un tema di grande attualità per la Sardegna, colpita più volte da gravissime catastrofi naturali». Per questi eventi, ha lamentato, «lo Stato non ha mai risposto alle pressanti richieste della Regione, nonostante le tante promesse». Zedda ha poi sollecitato la revisione del Piano delle fasce pluviali, ora all’esame della Ue, «per raggiungere un equilibrio migliore fra difesa dell’ambiente e sviluppo del territorio».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha sottolineato l’esigenza di pulire i corsi d’acqua per evitare gravi fenomeni di dissesto idro-geologico e, in proposito, ha illustra emendamento integrativo che ha lo scopo di «snellire le procedure, utilizzare professionalità appropriate ed assegnare priorità al Piano di manutenzione, che molti Comuni non hanno predisposto e senza il quale non si possono realizzare gli interventi».

Il consigliere Modesto Fenu (Sardegna-Zona franca) ha sottolineato con soddisfazione che «finalmente la società civile ha capito l’importanza della prevenzione nella politica ambientale, anche le risorse sono troppo limitate rispetto alle necessità; occorre aiutare i Comuni ad intervenire su questa materia, anche perché pochissimi Comuni hanno adeguato i loro Piani urbanistici la Ppr ed al Pai perché temono l’accesso di vincoli, senza dimenticare che il completamento della mappatura del territorio sarebbe molto utile per la Regione».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha evidenziato che il provvedimento interviene su «un nodo fra i più delicati del problema della gestione del territorio, problema aggravato dal fatto che le competenze dei diversi soggetti spesso si accavallano in moto negativo rallentando e bloccando gli interventi di manutenzione dei fiumi». Leo Longanesi, ha ricordato, diceva che «in Italia si preferisce l’inaugurazione alla manutenzione», dobbiamo cambiare questa pessima abitudine, ha esortato Cossa.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha definito gli interventi di manutenzione dei  corsi d’acqua e mitigazione del rischio idro-geologico strategici per la Sardegna ma, ha avvertito, «senza un Piano di manutenzioni è impossibile realizzare gli interventi e non predisporlo è stata una grave dimenticanza». Subito dopo l’alluvione del 2013, ha ricordato Cherchi, «la giunta Cappellacci intervenne con 7 milioni di euro destinati al recupero di infrastrutture; non si sa che fine abbiano fatto quelle risorse ed è necessario reimpiegarle perché sarebbero utilissime all’assessorato dei Lavori pubblici».

L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha espresso apprezzamento per gli interventi dell’opposizione. La disponibilità di 15 milioni, ha detto, «è significativa in coerenza con il Piano stralcio ma vanno ricordate anche le risorse presenti nel Piano delle infrastrutture». Siamo poi fortemente impegnati, ha aggiunto Paci, «per accedere ai fondi nazionali, i cui requisiti sono un elevato grado di rischio e progetti cantierabili: il primo requisito purtroppo lo possediamo e, sul secondo, stiamo cercando di accelerare per entrare nel ciclo di programmazione nazionale».

Successivamente l’Assemblea ha respinto gli emendamenti presentati ed approvato il testo dell’art. 16. Sull’emendamento n°827, in particolare, che prevedeva uno stanziamento di 2 milioni di euro per “lo studio e la progettazione relativi ai fenomeni del territorio costiero della Sardegna”, si è sviluppato un ampio dibattito.

Il primo firmatario, il consigliere di Forza Italia Antonello Peru, ha ricordato fra l’altro che l’erosione colpisce il 36% del territorio costiero sardo e che, in 30 anni, «il mare ha sottratto alla nostra Regione una quantità di territorio il cui controvalore è pari ad 1 miliardo».

Nel corso della discussione hanno preso la parola per sostenere la proposta anche i consiglieri Marco Tedde (Forza Italia), Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi), Angelo Carta (Psd’Az), Ignazio Locci (Forza Italia) e Modesto Fenu (Sardegna-Zona franca).

L’assessore del Bilancio Raffaele Paci, a nome della Giunta, ha comunicato che l’assessorato dell’Ambiente ha attivato un tavolo tecnico sul problema dell’erosione costiera, con la partecipazione delle Regioni e del Ministero dell’Ambiente, con lo scopo di predisporre una serie di progetti, già finanziati dall’Unione europea, che interessano anche la Sardegna.

L’emendamento n°827 è stato poi respinto in sede di scrutinio. Segue