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Defibrillatore semiautomatico e personale formato per usarlo a Portovesme. Quando in caso di emergenza i minuti contano

Quando la sensibilità di un imprenditore, la disponibilità dell’Asl 7 e la collaborazione con una associazione di protezione civile locale trovano la Guardia Costiera di Portoscuso, nascono utili iniziative come quella che ha avuto luogo a Portovesme.

Infatti, una locale impresa portuale (la Sardagru S.r.l.) ha messo a disposizione un defibrillatore semi automatico per chiunque ne avesse bisogno nel porto di Portovesme, crocevia di circa 500.000 persone annue che transitano da e per Carloforte e luogo di lavoro per centinaia di lavoratori che operano nel porto industriale.

Grazie alla disponibilità dell’Asl 7 di Carbonia, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso ha coordinato 20 persone, tra militari, lavoratori portuali e ormeggiatori, che possano garantire una continua presenza in porto sottoponendole al corso BLS-D fatto da personale specialistico del 118. A termine del corso sono stati rilasciati i previsti diplomi riconosciuti dall’Italian Resuscitation Council. Con la donazione da parte dell’associazione Sosago di uno zaino completo di tutti gli strumenti utili alle manovre salvavita, adesso la sicurezza nel porto di Portovesme ha fatto un importante passo avanti. Perciò in caso di emergenza nel porto, basta contattare il 118 e la Guardia Costiera di Portoscuso per avere i primi importanti soccorsi in attesa che arrivi personale medico specializzato.

Nella speranza di non dover mai intervenire utilizzando l’apparato adesso in dotazione e conservato presso i locali della Guardia Costiera di Portovesme presidiata H24, iniziative di questo tipo non possono che trovare terreno fertile nell’Autorità Marittima che impegna uomini e coordina operazioni di soccorso a mare con la missione di poter salvare vite umane. Com

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