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Kenya, miliziani Al-Shabaab attaccano campus universitario: 15 vittime e studenti in ostaggio

C'è il gruppo islamico somalo al-Shabaab dietro l'attacco sferrato all'università di Garissa, nell'est del Kenya. Uomini armati con il volto coperto e divise militari hanno fatto irruzione sparando all'impazzata in tutto il campus dove la maggior parte degli studenti stava ancora dormendo. Sono almeno quindici le persone morte nell'attacco. Decine i feriti, quattro sono in condizioni critiche. Due delle vittime confermate sono guardie che controllavano l'ingresso dell'università.

I miliziani di al-Shabaab hanno preso in ostaggio anche molti studenti, rimasti intrappolati nel campus. Gli islamisti hanno detto di aver lasciato liberi i musulmani: "Quando i nostri uomini sono arrivati, hanno rilasciato i musulmani, teniamo gli altri in ostaggio" ha detto il portavoce dei miliziani Sheikh Ali Mohamud Rage. Secondo la polizia kenyana i guerriglieri si sono asserragliati nella residenza universitaria.

La Croce rossa parla di 50 studenti liberati e di "un numero indeterminato di ostaggi". Intanto il ministro kenyano degli Interni, Joseph Nkaissery, ha affermato che un presunto membro del gruppo armato che ha fatto irruzione nell'università è stato arrestato mentre tentava di fuggire. Secondo la Citizen TV in Kenya, mancano all'appello 550 studenti degli 815 che risiedono nel campus.

Garissa si trova a circa 150 chilometri dalla frontiera somala. Le regioni del nord e dell'est del Kenya, proprio ai confini con la Somalia, sono state spesso vittime di attacchi rivendicati da al-Shabaab. Il gruppo islamista somalo ha condotto diversi attentati in Kenya per rappresaglia contro la partecipazione delle sue truppe al contingente dell'Unione Africana che combatte i miliziani.

Una settimana fa - come denunciano alcuni cittadini su Twitter - il dipartimento della sicurezza keniana aveva inviato un messaggio per avvertire di possibili attacchi terroristici da parte di al-Shabaab, ma non sono state prese misure di sicurezza.

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