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Personale della Polizia di Stato di Olbia ha dato esecuzione ad un provvedimento dell’autorità giudiziaria nei confronti di due persone accusate di riduzione in schiavitù e violenza sessuale.

Questa mattina il personale del Commissariato P.S. di Olbia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Cagliari nei confronti di M.A., 44enne, sassarese, e P.S., 52enne, nuorese, nei confronti dei quali sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione dei reati di riduzione in schiavitù e violenza sessuale aggravata.

Nello scorso mese di aprile, gli agenti del Commissariato di PS, in seguito ad un intervento di natura assistenziale nei confronti di una giovane donna, in evidente situazione di disagio e di vulnerabilità, ha espletato approfondite indagini nei confronti di due uomini, sospettati di averle usato in più circostanze violenza. Pertanto gli arrestati sono stati segnalati alla Procura distrettuale di Cagliari, competente per tali tipologie di reati.

In seguito, durante le indagini è emerso che gli indagati, nei primi mesi del corrente anno, nell’hinterland olbiese, mediante percosse e minacce, avrebbero costretto la ragazza in uno stato di soggezione continuativa e di inibizione della capacità di autodeterminazione, costringendola ad avere rapporti sessuali con entrambi.

Nei confronti della vittima sono state immediatamente attivate le procedure volte a fornirle un adeguato sostegno psicologico ed una dimora protetta, anche attraverso l’attuazione di un protocollo di legalità stipulato, l’anno scorso, tra la Questura di Sassari ed il “Centro Prospettiva Donna” di Olbia.

Gli arrestati rintracciati nelle campagne di Olbia, dove avevano trovato rifugio da mesi, sono stati fermati e dopo le formalità di legge trasferiti e rinchiusi nel carcere di Bancali dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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