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Pensioni, pubblicata sulla gazzetta ufficiale sentenza della consulta. Ora obbligati i rimborsi.

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la sentenza della Corte Costituzionale che ha cassato il blocco degli adeguamenti pensionistici. Tecnicamente, il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta, la sentenza acquista efficacia. La Gazzetta ufficiale, nella serie speciale relativa alla Corte costituzionale, reca infatti, nell'edizione del 6 maggio 2015,

Pubblicata anche su internet, la sentenza 70 del 30 aprile, ossia il "giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale" relativo a "Pensioni - Perequazione automatica dei trattamenti pensionistici - Limitazione, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente a quelli di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100%".

La sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni e il blocco delle indicizzazioni, senza l'introduzione di eventuali interventi del governo, vale di per sé erga omnes ed è immediatamente applicativa: tecnicamente non serve un ricorso, anche se questa può essere una via per sollecitare il rimborso. È quanto spiegano sia fonti vicine alla Corte, sia alcuni giuristi.
Le sentenze della Corte, salvo diverse indicazioni contenute nel provvedimento emesso dai giudici - che, in questo caso, non ci sono - acquistano efficacia il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Per ottenere il rimborso delle somme non percepite in termini di indicizzazione - spiegano le fonti - si deve fare una domanda all'Istituto pensionistico, non serve un ricorso, perché dopo la sentenza la restituzione è un obbligo da parte dello Stato. Ciò non toglie che, come accaduto in casi, in casi analoghi, gli stessi avvocati possano consigliare la via del ricorso come strada per rendere più forte l'azione e per sollecitare il rimborso.

Intanto, fonti di Palazzo Chigi sottolineano come, sul tema delle pensioni, fanno testo solo le parole del ministro Pier Carlo Padoan. E questo per rassicurare Bruxelles su eventuali buchi di bilancio e porre fine alle indiscrezioni e ricostruzioni riportate da alcuni organi di informazione che - sottolinea il Goveno - non riflettono gli orientamenti dell'Esecutivo al riguardo. E per spegnere inoltre ogni polemica in merito alle ipotesi di non pagare tutti, come aveva ipotizzato il sottosegretario Enrico Zanetti. Questione sulla quale Salvini per la Lega Nord ha fatto subito la voce grossa.