Ieri sera, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cagliari hanno eseguito il fermi di Said Abdullah, di 27 anni, somalo e Kieta Souleyman, di 28, della Guinea, ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
I due extracomunitari sarebbero i presunti responsabili del trasporto di altri 210 migranti di varia nazionalità, tra i quali vi erano 18 donne e 4 bambini che, partiti dalle coste libiche ed imbarcati su due gommoni, sono stati recuperati da una gasiera battente bandiera panamense e diretta in Spagna.
Il lavoro investigativo, profuso dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato, anche questa volta, nato da una intuizione derivante dal fatto che a bordo dell’imbarcazione potessero nascondersi i trafficanti di uomini ha avuto conferma, tant’e che al termine di una delicata e paziente opera di convincimento sono riusciti a scalfire quella cortina di riservatezza che ha portato all’acquisizione di una fondamentale testimonianza che individuava i due arrestati come coloro che avevano organizzato il viaggio.
In seguito, dalle dichiarazioni rilasciate dai testimoni, sembra ripercorrere un canovaccio oramai noto dei viaggi della speranza: Infatti, si recano dai villaggi nella città di Tripoli dove prendono contatto con alcuni rappresentanti l’organizzazione criminale che provvederà poi ad organizzare il viaggio con una spesa pro capite di circa 1.500 – 2.000 euro e quindi pagando queste somme i clandestini riescono a garantirsi un posto su una delle imbarcazioni in partenza per l’Europa. Dopodiché vengono portati in un villaggio sulla costa libica e la mattina successiva recuperati dalla nave che trasportava circa 10.000 tonnellate di gas propano.





