L'Italia torna a crescere ma c'è il rischio di una ripresa frenata che non crea occupazione. Un timore, questo, particolarmente accentuato nel Mezzogiorno. Occorre perciò rimuovere le debolezze della nostra struttura economica e produttiva accelerando le riforme: solo così l'uscita dalla crisi potrà riflettersi in un aumento dei posti di lavoro assicurando nuova linfa alla domanda interna, in grado, a sua volta, di consolidare lo sviluppo.
Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, fotografa nelle sue "Considerazioni finali" un Paese che esce finalmente dalla crisi più lunga del dopoguerra ma deve creare le condizioni per sfruttare al meglio la migliorata congiuntura internazionale e "consolidare la ripresa". L'azione del governo viene promossa e incoraggiata insieme: "le riforma bisogna ampliarle e incoraggiarle" afferma Visco. Bene Jobs act, bonus 80 euro e gestione dei conti pubblici, ma guai a fermarsi in mezzo al guado.
In Italia, dice Visco, "esiste il rischio, particolarmente accentuato nel Mezzogiorno, che la ripresa non sia in grado di generare occupazione nella stessa misura in cui è accaduto in passato all'uscita da fasi congiunturali sfavorevoli". "L'aumento del PIL nel primo trimestre - riconosce il governatore nel testo letto davanti alla platea dell'assemblea di Bankitalia - interrompe una lunga fase ciclica sfavorevole; proseguirebbe nel trimestre in corso e in quelli successivi".
Ma poi avverte subito: "Per non deludere le aspettative di cambiamento occorre allargare lo spettro dell'azione di riforma avviata e accelerarne l'attuazione". I benefici in alcuni casi non sono immediati ma questo, spiega Visco, "è un motivo in più per agire, perseguendo un disegno organico e coerente". Visco ha inoltre sottolineato che la politica monetaria "non è un'alternativa alle riforme".
Visco ha sottolineato che in Italia, più che in altri Paesi, la sostenibilità di lungo periodo della finanza pubblica può essere garantita grazie anche agli interventi di riforma del sistema pensionistico pubblico.
L'indagine della Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie "indica che il 90 per cento circa del bonus fiscale sarebbe stato speso e che, nei primi mesi del 2015, la quota delle famiglie che segnala di arrivare con difficoltà alla fine del mese si sarebbe lievemente attenuata rispetto a un anno prima".
"Il riacutizzarsi della crisi greca ha avuto ripercussioni finora limitate sui premi per il rischio sovrano nel resto dell'area", nondimeno però le difficoltà greche "alimentano tensioni gravi potenzialmente destabilizzanti" ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia. Per questo Visco ha detto che è necessario "governare la crisi greca, è nell'interesse di tutti".





