Il piglio è fermo, nessuna interruzione dei lavori dell'Aula sarà più ammessa. Lo chiarisce sin da subito il presidente del Senato, Pietro Grasso, aprendo la seduta mattutina a Palazzo Madama dopo la giornata di bagarre di ieri.
Una giornata densa e dai toni decisamente sopra le righe che ha visto proteste e contestazioni degenerate in serata quando Grasso è stato costretto ad interrompere l'aula per il ferimento di Laura Bianconi, senatrice di Ncd. La parlamentare è stata portata in ospedale, in lacrime, per una spalla lussata causata dall'urto con un commesso che cercava di raggiungere i banchi della Lega.
Comportamenti che non potevano passare sotto silenzio e che sono stati, infatti, condannati da Grasso in apertura dei lavori dell'Aula in mattinata: "Il consiglio di presidenza, che si è riunito ieri dopo l'Aula, ha deplorato con fermezza tutti quegli atteggiamenti, collettivi e singoli, che hanno impedito il normale svolgimento dei lavori parlamentari. In particolare in relazione ai fatti gravi di ieri, i senatori della Lega nord hanno prolungato i disordini e tali condotte sono del tutto inaccettabili e minano la credibilità del Senato e sono offensive della dignità e del decoro", per questo vanno "stigmatizzati e censurati" i comportamenti dei "senatori della Lega coinvolti".
Il capogruppo dei grillini, Vito Petrocelli, non ci sta, indossa un bavaglio e spiega: "Di fronte a questa conduzione non partecipiamo più ai lavori". Anche la Lega - duramente stigmatizzata da Grasso per i tumulti avvenuti ieri sera - con il senatore Sergio Divina annuncia che il gruppo non interverrà più e lascerà l'Aula. Subito dopo anche gli ex grillini spiegano che lasceranno l'Aula. E' quindi la volta di Gal, con Vincenzo D'Anna, che rivolgendosi al presidente Grasso afferma: "Se lei mi caccia, è un onore essere cacciato, è un onore non partecipare più".
Lasciamo i lavori perché non sono garantite le condizioni per un confronto democratico", afferma la capogruppo Sel Loredana De Petris annunciando che il suo gruppo abbandona l'Aula del Senato. "Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza, un fatto gravissimo inaccettabile", protesta De Petris.