Press "Enter" to skip to content

Sindacato Nazionale Farmacisti Dirigenti del SSN – Regione Sardegna – Solo qualità, sicurezza e risparmi nella distribuzione diretta in Sardegna

Credifarma, la società finanziaria al servizio dei titolari delle farmacie di comunità (farmacie private convenzionate), ha affermato nell'articolo pubblicato il 18 luglio 2014 su L'Unione Sarda, che la distribuzione diretta dei medicinali “è un sistema antieconomico, che non garantisce il controllo nei modi, nelle quantità e risulta deleterio per i pazienti”.

A sostegno di questa tesi è stato richiamato il caso di un cittadino che ha denunciato di non poter restituire alla ASL i farmaci rimasti inutilizzati dopo la morte della moglie, lamentando quindi uno spreco di risorse per il SSN giacché il Servizio Farmaceutico della ASL, cui si era rivolto, non ha voluto riprenderli indietro, non potendo garantire la corretta conservazione dei farmaci al domicilio dell'assistito.

Con questa nota – si legge in un comunicato del sindacato di categoria - vorremmo ricordare a tutti che tra i compiti dei farmacisti, previsti sia dalla giurisprudenza (DPR 258 agosto 1991 e 206/2007) che dal codice deontologico professionale, è ricompreso anche quello della “preparazione, controllo, immagazzinamento, conservazione e dispensazione dei medicinali”.

Queste funzioni, tutte a tutela della salute pubblica, valgono tanto per i farmacisti di comunità quanto per quelli che operano nelle strutture farmaceutiche territoriali delle ASL e nelle farmacie ospedaliere.

Bene ha fatto quindi il farmacista a non accettare la restituzione in quanto non poteva garantire i livelli di sicurezza – prosegue la nota - correlati ad una non certificabile conservazione. Stesso atteggiamento, ne siamo certi, sarebbe stato tenuto da una qualsiasi altra farmacia di comunità aperta al pubblico. L’episodio testimonia dell’attenzione che i farmacisti delle Aziende Sanitarie e, ne siamo sempre convinti, anche delle farmacie private hanno nei confronti della sicurezza del paziente, al quale bisogna sempre garantire la consegna di medicinali tracciabili e perfettamente conservati.

È proprio la legge 244/2007 (art. 2, comma 352) che, consentendo il riutilizzo di medicinali già in possesso delle famiglie, chiarisce che non deve essere il farmacista a “riciclare” le confezioni inutilizzate e ancora integre al momento del decesso dell'assistito.

Stupisce che Credifarma, ma ancor più che il Presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Cagliari, - continuano gli esponenti sindacali  - dimentichino che “quantità e modi” di consegna dei medicinali al paziente sono regolamentati da leggi nazionali che tutti i Farmacisti, pubblici e privati, devono rispettare.

Pensiamo anche che si potrebbe facilmente rispondere alle domande che il Dr. Diana si è ha posto rispetto alla congruità e alla corretta gestionale da parte del collega che ha dispensato i farmaci, ricordando che non è certo una prerogativa del farmacista, né pubblico né privato, stabilire la quantità di farmaco da consegnare al paziente.

Una volta verificata l'appropriatezza della terapia e la correttezza formale della prescrizione, il farmacista è tenuto a consegnare il medicinale nella quantità indicata nella ricetta e nel rispetto dei vincoli previsti per legge.
Tutto ciò – conclude il comunicato sindacale - è ancora più pressante quando si tratti di farmaci stupefacenti destinati al trattamento del dolore oncologico, come nel caso citato sul giornale, e non fa alcuna differenza che siano a carico del SSN o pagati direttamente dal paziente.

In conclusione, come Sindacato dei Farmacisti che operano all'interno delle ASL e degli Ospedali del SSN, non possiamo che auspicare, a tutela di tutti i farmacisti, un atteggiamento equilibrato da parte dell'Ordine Professionale nei confronti dei suoi iscritti, senza che la bilancia penda a favore di quelli che operano nelle farmacie private piuttosto che nelle farmacie ospedaliere o nei servizi farmaceutici territoriali delle ASL.

Auspichiamo anche il cessare delle reiterate quanto infondate accuse di inefficienza del sistema della Distribuzione Diretta, ripetutamente diffuse da soggetti i cui interessi possono essere ricondotti alla catena di distribuzione del farmaco. Tali accuse sono clamorosamente e ufficialmente smentite dalla richiamata correttezza gestionale dei colleghi e dai risparmi che il SSN e il SSR della Sardegna hanno potuto concretizzare anche grazie al sistema della Distribuzione Diretta. Com-red

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »