Gaza allo stremo: in mattinata un nuovo raid aereo si è abbattuto sulla Striscia facendo 7 morti, tra i quali una famiglia con 4 donne. Hamas risponde lanciando razzi su Ashdod, a sud di Tel Aviv. All'alba del quindicesimo giorno dall'inizio delle ostilità sale quindi a 583 il numero delle vittime palestinesi, oltre 3.600 i feriti. Tra i soldati israeliani i morti sono invece 27, gli ultimi due uccisi nei combattimenti avvenuti nella notte.
Sfuma così l'ipotesi di una tregua umanitaria a cui aveva lavorato l'Onu nella tarda serata di ieri, incontrando l'apertura dei palestinesi. Non quella degli israeliani che hanno respinto al mittente la richiesta. Il premier Benjamin Netanyahu intervistato dalla tv americana Nbc ribadisce: "Israele deve difendersi. Nessun paese può vivere così". Dall'inizio dell'operazione terrestre l'esercito israeliano ha detto di aver colpito 1.388 obiettivi e di aver ucciso 183 ''terroristi''.
Ma la diplomazia internazionale è al lavoro. Oggi al Cairo è previsto un vertice tra il segretario di Stato americano John Kerry, il segretario delle Nazioni unite Ban Ki Moon ed il presidente egiziano al Sisi. Tanti i nodi da sciogliere. Kerry, che lunedì ha garantito aiuti umanitari per 47 milioni di dollari, ha deciso oggi di prolungare di un giorno la permanenza nella capitale egiziana.
Abu Mazen incontrando al Cairo il leader di Hamas Mashaal avrebbe sottolineato la necessità di accettare la proposta di tregua messa a punto dall'Egitto. Pressioni esercitate anche dal capo della Lega Araba, Nabil al-Arabi. Una proposta, quella egiziana, rifiutata dal movimento palestinese che controlla la Striscia che rivendica la riapertura della frontiere con l'Egitto e la liberazione di decine di prigionieri.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - fanno sapere fonti diplomatiche - si riunirà nuovamente per discutere la situazione a Gaza. L'incontro potrebbe tenersi alle 10 ora locale (le 16 in Italia). Su richiesta della Giordania, si era già riunito d'urgenza nella notte di domenica. Dalla Casa Bianca, il presidente americano invita le parti ad una mediazione. Gli Stati Uniti si dicono "preoccupati" per il crescente numero di vittime palestinesi a Gaza dall'inizio dell'offensiva di Israele.