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Riforme, Renzi da Trento: “Prima il Senato, poi la legge elettorale”.

“Non ho particolari timori sulle valutazioni che la Commissione deve fare. La vera questione è che cosa i governi immaginano della prossima Commissione Europea”. Ribalta i fattori il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ospite del festival dell'Economia di Trento, sulle raccomandazioni che l'esecutivo Ue invierà lunedì ai singoli Paesi.

Pagelle che riguarderanno la politica economica e i bilanci. Due materie che il premier è pronto ad affrontare con quelle che definisce "riforme che sono uno sguardo d'insieme" e non ricette magiche. Così come anche in tema di democrazia europea invita ad avere una "visione alta di indirizzo", soprattutto su quello che sarà il nome che dovrà occupare la poltrona di presidente di Commissione, sottolineando che il nome di "Juncker non è un problema" e che non ci sarà nessuna battaglia nazionale o di passaporto ma solo la volontà di costruire un'Europa con un'anima.

Tra le questioni più scottanti che Renzi pone all'Europa c'è quella dell'immigrazione -  "dice tutto sui decreti e sulle regole per la pesca ma se un bambino di tre anni affoga, girano la testa" - e della disoccupazione senza precedenti, la madre di tutte le battaglie, da superare con investimenti e nuove regole sul lavoro.

Senato, legge elettorale, Pa e giustizia In Italia invece le prossime tappe restano quelle delle riforme: ​discussione e approvazione in prima lettura sul nuovo Senato, frutto di trent'anni di dibattito e non di improvvisazione, e la legge elettorale. Provvedimenti da fare fretta perché, spiega Renzi, non ci sono più alibi e occorre sfruttare il consenso appena ricevuto dalle urne delle Europee. Poi si passerà alla riforma della pubblica amministrazione, in parte per decreto e in parte con un ddl delega, con l'obiettivo di rovesciare il rapporto tra lo Stato e la Pa. Sulla giustizia civile invece si interverrà entro il 1 luglio con un disegno di legge delega. Un freno invece, ammette il premier, c'è stato sulla delega fiscale, in attesa di ulteriori approfondimenti con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Anche su questo tema però lo scopo è preciso: semplificare. Strada che sarà seguita anche per i ministeri.

La novità che arriva da Trento è il provvedimento che il presidente del Consiglio chiama "Sblocca-Italia". Una lettera sarà inviata a tutti i sindaci per chiedere di individuare sul loro territorio, entro luglio, le questioni bloccate. Il provvedimento sarà affidato ad una cabina di regia a palazzo Chigi, con un responsabile ad hoc, a guidare l'azione. Operazione che andrà insieme alla riforma sull'Expo, ancora non completata.