Dalla Camera dei deputati arriva il primo via libera al "divorzio breve": basteranno dodici mesi di separazione giudiziale o addirittura sei mesi di consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli, per far calare definitivamente il sipario su un matrimonio. L'approvazione di questa riforma importante nel diritto di famiglia è stata salutata da un applauso in diversi settori dell'emiciclo. La riforma passa ora al Senato per l'approvazione definitiva.
Quella sul "divorzio breve" è la prima riforma "tripartisan" della legislatura: i deputati M5S l'hanno infatti votata insieme a Pd, Fi, Sc, Sel, e Fdi mentre la Lega ha lasciato ai suoi deputati libertà di coscienza. Contro si sono dichiartati i deputati dei Popolari per l'Italia-Udc. I voti alla Camera a favore del divorzio breve sono stati 381, i contrari 30, le astensioni 14.
Fra i contrari a titolo personale anche l'ex sottosegretario Ncd alla Famiglia che in aula ha denunciato "una legge solo ideologica" che favorisce "una famiglia liquida" che "non è la famiglia prevista e tutelata dalla nostra Costituzione e dal nostro ordinamento". A favore invece anche l'estroso leghista ex sindaco di Varallo Gianluca Bonanno: "quando da Sindaco sposavo le coppie già regalavo loro una copia delle leggi sul divorzio...", ha messo agli atti della seduta.
Queste, in sintesi, le novità approvate a Montecitorio: 1) Stop alla separazione di tre anni prima di chiedere il divorzio. Il termine scende a 12 mesi per la separazione giudiziale, a sei per la consensuale, il termine decorre dalla notifica del ricorso. 2) La comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale. 3) Il "divorzio breve" sarà operativo anche per i procedimenti in corso.