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Ucraina – Kiev all’assalto di Sloviansk: elicotteri ucraini abbattuti

L'esercito ucraino ha avviato una vasta operazione militare contro la città separatista filo-russa Sloviansk - la stessa dove è trattenuto da una settimana il team di osservatori dell'Osce - e contro quella di Kramatorsk, a circa 20 di km di distanza. Nel blitz sono impiegati una ventina di elicotteri, di cui almeno due sarebbero stati abbattuti da razzi lanciati dai ribelli. Quattro per la tv filo Cremlino Russia Today, due per il ministero della Difesa ucraino che in un comunicato riferisce anche di due militari ucraini morti. Mosca ha chiesto all'Osce di prendere misure per fermare "l'operazione punitiva" delle autorità di Kiev nell'est dell'Ucraina. Intanto i separatisti filorussi hanno abbandonato la sede della procura a Lugansk occupata il 29 aprile scorso.

Intanto traffico ferroviario bloccato in tutta l'est dell'Ucraina. I separatisti hanno sequestrato un centro di controllo a nord di Donetsk, tagliando l'energia elettrica. Lo ha reso noto un portavoce delle Ferrovie.
Il raid "punitivo" di Kiev nell'est dell'Ucraina, secondo il Cremlino, distrugge gli accordi di Ginevra. "Utilizzando l'aviazione per sparare su località di civili, il regime di Kiev ha lanciato un'operazione punitiva' e sta distruggendo tutte le speranze per l'attuazione degli accordi di Ginevra", ha dichiarato il portavoce di Putin, Peskov. Mosca ha inoltre chiesto all'Osce di intervenire per fermare l'operazione ucraina.

Per il rilascio degli ispettori Osce - 11 osservatori militari, 7 europei e 4 ucraini - la cancelliera tedesca Merkel ha chiesto giovedì l'intervento del presidente russo Putin. Quest'ultimo ha però insistito sulla necessità di un ritiro "delle truppe (ucraine) dal sud-est del paese". I due hanno comunque concordato sulla necessità di una mediazione Osce in Ucraina. Merkel, si legge in una nota diffusa dalla sua portavoce, "ha fatto richiesta al presidente perché usi la sua influenza per risolvere la questione del personale dell'Osce".

Intanto giovedì in Ucraina è stata reintrodotta la coscrizione. Il provvedimento, firmato dal presidente ad interim Oleksandr Turchinov, è stato assunto sulla scia delle preoccupazioni per quanto succede nell'est.  La prima chiamata di leva si avrà entro il corrente anno. Era stato il Parlamento a raccomandare, lo scorso 17 aprile, tale misura, con l'obiettivo di "rilanciare le capacità di difesa di fronte all'aggressione della federazione russa".

Un'eventuale perdita del controllo dell'Ucraina sui suoi territori orientali porterebbe inevitabilmente ad una "sensibile revisione" del piano di aiuti da 17 miliardi di dollari del Fondo Monetario Internazionale. Lo si legge in un rapporto dell'Fmi, in cui si sottolinea che un conflitto nella regione potrebbe danneggiare seriamente le prospettive di investimenti.

Il pacchetto di aiuti su due anni prevede il pagamento immediato di 3,2 miliardi di dollari, una somma vicino a quella che la russa Gazprom pretende da Kiev per il gas già consegnato. Il secondo e terzo versamento saranno condizionati a revisioni e al rispetto dei criteri stabiliti.