Nell’ambito di precise strategie finalizzate al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, gli investigatori della Squadra Mobile di Cagliari, ormai da tempo stanno attuando mirati controlli e forte azione repressiva nei rioni di Is Mirrionis e S. Michele, con risultati di duplice portata.
L’iniziativa, si è sviluppata lungo due direttrici: da un lato quella tradizionale, articolata attraverso la classica attività investigativa-repressiva, a sua volta differenziata fra contrasto al narcotraffico nazionale e transnazionale e repressione delle attività di spaccio diffuso in quartieri a rischio degrado sociale, dall’altra, la pre-cautelare reale, destinata ad intervenire direttamente sui capitali ed i beni strumentali di cui le organizzazioni criminali si servono.
L’ultimo intervento risale a ieri e oltre 20 Poliziotti della Mobile, con l’ausilio di unità cinofile hanno presidiato e bonificato due palazzi di Via Seruci dove, all’interno di alcuni condomini, sono stati operati sequestri preventivi di impianti di video sorveglianza, installati esclusivamente per scopi illeciti. Si ricorda infatti che, sebbene la normativa di settore, consenta di collocare, previa una qualificata delibera assembleare telecamere puntate su spazi comuni, di contro, laddove venga accertato che lo scopo principale sia il controllo sulla presenza di personale appartenente alle forze dell’ordine, l’utilizzo è ‘contra legem’, rendendo conseguentemente legittimi i sequestri preventivi effettuati ad iniziativa dalla polizia giudiziaria e fino ad oggi tutti convalidati.
L’ultimo episodio è stato denunciato ieri, quando, una persona ampiamente nota alle forze dell’ordine, si era fatta reinstallare, a distanza di due settimane dal primo sequestro, nello stesso sito, all’esterno del suo portone di ingresso, un sofisticato impianto di videocamere. L’impianto, allestito con microcamere occultate all’interno delle viti di serraggio della plafoniere condominiali, permetteva, attraverso un circuito chiuso ad alta risoluzione di controllare ed identificare dall’interno del appartamento, le persone che si presentavano alla sua porta, anticipando così possibili controlli a sorpresa delle forze dell’ordine. Sempre ieri, sono state rinvenute dalla Polizia, in un sottoscala, circa 50 boccette di metadone.
Analoga iniziativa, è stata presa nel vicino quartiere di San Michele, dove, sempre a carico di un soggetto pregiudicato con reati specifici è stato sequestrato un impianto di video sorveglianza utilizzato per selezionare i clienti ai quali cedere lo stupefacente. L’alta tecnologia, occultata nella specifica circostanza all’interno di una scatola di derivazione e connessa wireless con l’abitazione dell’interessato, consentiva di fatto di ridurre per lo stesso il “rischio” di subire controlli e perquisizioni indesiderate ad opera delle Forze di Polizia. Il Capo della Mobile Leo Testa su questi fatti afferma: ”vedo che i miei appelli alla diffusione e capillarizzazione della videosorveglianza non rimangono inascoltati, almeno i criminali, a scopo “difensivo”, si sono attrezzati speriamo facciano ora lo stesso le istituzioni, le scuole e i privati per aiutarci”.
Infine, precisa il dirigente della Mobile Testa, sempre più frequentemente, negli ambienti criminali è usuale far “viaggiare” separatamente lo stupefacente dal capitale ricavato, rendendo più difficile nelle more delle indagini, la riconducibilità del denaro al traffico/spaccio di droga. In tale contesto, si inserisce proprio l’istituto del sequestro preventivo, che, analogamente a quanto già avvenuto per gli impianti di video sorveglianza installati per fini illeciti, ha permesso di sequestrare a questi pregiudicati di ingenti somme di denaro. Nell’anno in corso, nel ambito di diverse operazioni di Polizia sono state recuperate dalla Squadra Mobile somme di denaro contante pari circa a 103.000 euro e segnalati sei soggetti pregiudicati per l’applicazione della misura di prevenzione dell’avviso orale del Questore.