Nel dopo voto Matteo Renzi ha già pronta la sua nuova mappa a partire da Expo 2015. L'esecutivo, assicura il presidente del Consiglio intervistato da Repubblica, farà subito il decreto "per dare i poteri a Raffaele Cantone" permettendogli di vigilare sulla trasparenza e gli appalti dell'Expo. E "amplieremo le competenze dell'anticorruzione" aggiunge il premier. La prima mossa sarà quella di completare la squadra dell'Autorità nazionale: quattro i componenti che affiancheranno Cantone nella sua caccia agli appalti sporchi.
Per consolidare un patto con gli 11 mila e oltre elettori conquistati da destra a sinistra, secondo il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, il premier dovrà chiudere la partita delle riforme. Matteo Renzi apre infatti a modifiche su riforma del Senato e Italicum: "Prima dell'estate non è uno slogan. Per approvare davvero quelle leggi - ha detto ai suoi il premier, secondo il quotidiano - sono pronto ad accettare modifiche. Sia sul Senato sia sull'Italicum. Ne discutiamo ma poi si vota. Anche perché sono sicuro che Berlusconi non si tirerà indietro".
In dirittura d'arrivo c'è anche il disegno di legge di riforma della Pubblica Amministrazione che il governo conta di chiudere entro giugno, mentre a via Arenula il ministro Andrea Orlando sta scrivendo la riforma della giustizia. Renzi si muove poi su due fronti: il consolidamento del governo e del consenso ricevuto e l'Europa. A Bruxelles si è presentato come "il presidente del Consiglio del Paese con la maggior affluenza al voto e come il segretario del partito che ha ottenuto più voti in termini assoluti" una prova di forza che trasformerà i nuemri in poltrone? Renzi, scrive Repubblica, ha in mente i commissari più pesanti. La sua idea di Europa sarà più chiara il 2 luglio quando il premier presenterà all'Europarlamento le linee guide del ssemestre di presidenza dell'Italia.





