Nella giornata odierna il comandante generale dell’arma deicarabinieri, generale di corpo d’armata Leonardo Gallitelli, è giunto in Sardegna,per fare visita ai congiunti dei militari decorati di medaglia d’oro al valormilitare residenti nella provincia di Cagliari. L’autorità è stata accoltaall’aeroporto di Elmas dal generale C.A. Claudio Tozzi, comandante del comandomilitare autonomo della Sardegna, dal generale b. Antonio Bacile, comandantedella legione cc Sardegna e dal colonnello Davide Angrisani, comandanteprovinciale di Cagliari.
Il folto programma di visite dell’autorità è iniziato aVillarios (Ca) luogo d’origine del tenente Marco Pittoni, ucciso da un malvivente,il 6 giugno 2008, a Pagani (Sa), nel corso di una rapina ad un ufficio postale.All’ufficiale è stata tributata, alla memoria, la più alta onorificenza militarecon la seguente motivazione:
“con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insignecoraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziariaall'interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventisorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell'arma in dotazione per noncompromettere l'incolumità delle numerose persone presenti, riusciva aimmobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altrorapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale venivaattinto da un colpo d'arma da fuoco. Benché gravemente ferito tentava di porsiall'inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo».
Il generale c.a. Leonardo Gallitelli, ha voluto incontrare igenitori del tenente pittoni, signori Giovanni ed Elisa, presso la loroabitazione e unitamente a questi ultimi, si è recato nel piccolo cimiterodel paese ove è stata tumulata la salma del decorato per renderle omaggio edeporvi una corona di fiori in un momento di profonda commozione.
Al giovane ufficiale, caduto nell’adempimento del dovere, il2 dicembre 2009, l’università degli studi di Siena aveva conferito – semprealla memoria - la laurea in scienze dell’amministrazione. Infatti pressoquell’ateneo il tenente pittoni stava completando il proprio percorso formativo.
Successivamente l’alto ufficiale si è recato a Giba pervisitare la Stazione carabinieri e quindi a Carbonia per incontrare i militaridella locale compagnia.
Dopo una breve pausa a Narcao (Ca) ove si è intrattenuto coni carabinieri dell’omonima stazione e del consiglio di base dellarappresentanza militare (Cobar) della Legione Carabinieri Sardegna, si è recatoad Assemini (Ca) per visitare il comando Stazione cc ed il fratello, signor Mario,del vice brigadiere Fedele Piras, decorato della medaglia d’oro al valoremilitare, per un fatto d’armi risalente alla prima guerra mondiale, con laseguente motivazione:
“fulgido esempio, in ogni circostanza, di ardimento e divalore, nella rioccupazione di una importante posizione, di pieno giorno, perprimo si slanciava attraverso ad uno stretto ponticello, sulla trincea nemica.Caduto il proprio ufficiale e tutti i compagni, da solo, e con impareggiabiletenacia, strenuamente difendeva la posizione raggiunta dai ritorni offensividell'avversario, dando tempo a nostre mitragliatrici di occuparla edaffermarvisi. Ferito dolorosamente ad una mano, gridava il suo saluto indialetto sardo al proprio capitano, suo conterraneo, giunto sul posto, econtinuava imperterrito a lanciare bombe con la mano sinistra, finché, estenuatodal dolore e dalla fatica, dovette, suo malgrado, essere allontanato. Capo Sile(Venezia), 15 - 16 giugno 1918.
Sempre ad Assemini ha salutato il sig. Ettore, fratello del brigadiereGerardo Sergi, caduto nel martirio delle fosse ardeatine.
Il brigadiere Sergi, originario di Portoscuso (Ca), avevapreso parte alla seconda guerra mondiale, impegnato nella campagna di Grecia.Rientrato in Italia era stato assegnato, a Roma, alla compagnia comando dell'VIIIbattaglione carabinieri. Dopo l'8 settembre 1943, riuscito a sottrarsi allacattura da parte dei tedeschi, si era impegnato nel fronte della resistenzamilitare, attivo nella capitale. Caduto nelle mani dei nazifascisti fusottoposto a tortura senza svelare i nomi dei propri compagni del fronte clandestino.Insieme ai 335 martiri delle fosse ardeatine, al brigadiere Sergi è statatributata la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:
“sottufficiale dei carabinieri, appartenente al fronte dellaresistenza, si prodigava senza sosta nella dura lotta clandestina control'oppressore tedesco trasfondendo nei suoi compagni di lotta il suo elevatoamor di patria e il suo coraggio. Incurante dei rischi cui si esponeva, portavaa compimento valorosamente le numerose azioni di guerra affidategli. Arrestatodalla polizia nazi-fascista, sopportava stoicamente, durante la detenzione, lebarbare torture e affrontava serenamente la fucilazione, pago di aver compiutoil suo dovere verso la patria oppressa, con l'olocausto della vita”.
Prima di ripartire per la capitale il comandante generaledei carabinieri si è recato a Sinnai (Ca) per incontrare il Antonio, figlio delbrigadiere Enrico Zuddas, originario di Dolianova, caduto anch’egli nel corsodel secondo conflitto mondiale. Al militare è stata intitolata anche laprestigiosa sede del comando legione carabinieri di Cagliari di via Sonnino.
l brigadiere Zuddas, all’indomani dell’8 settembre 1943,aveva scelto di entrare nel fronte clandestino della resistenza che aveva unitonumerose unità dell’esercito determinate a continuare ad assolvere il propriocompito anziché consegnarsi i nazisti come imposto da questi ultimi. Albrigadiere è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoriacon la seguente motivazione:
«sottufficiale dei CC.RR. sottrattosi con le armi in pugnoalla cattura da parte delle soldatesche germaniche costituiva subito, conalcuni animosi gregari, che ne avevano seguito la sorte, un primo nucleo diresistenza contro l’oppressore. Entrato a far parte dell’organizzazione clandestinadei CC.RR. Compiva le più rischiose missioni, distinguendosi per il suocoraggio temerario, per la sua decisione per la sua estrema energia.
Comandatodi scorta armata alla persona del generale Angelo Odone, capo di S.M. delfronte della resistenza, sorpreso da agenti della polizia nazifascista, nelgeneroso intento di evitare la cattura del suo superiore, non esitava adingaggiare la lotta malgrado le impari forze e cadeva ferito gravemente dopoavere abbattuto a colpi di pistola due agenti nemici. Isolato in una tetracorsia di ospedale e guardato a vista dagli sgherri teutonici, sopportava conammirevole stoicismo il dolore delle ferite in seguito alle quali decedeva conla fierezza del soldato conscio di aver compiuto il proprio dovere fino all’estremosacrificio.»
La visita in Sardegna, effettuata dal vertice dell’arma,rientra nelle tappe che porteranno il 6 giugno p.v. alle celebrazioni delbicentenario della fondazione dell’arma dei carabinieri (13 luglio 1914 –6 giugno 2014).
Non è un caso che la benemerita abbia scelto di celebrare inquesta data il proprio anniversario, che ricorda il 6 giugno del 1834 quandol’allora re Carlo Alberto conferì la prima medaglia d’oro al valormilitare al carabiniere a cavallo Giovanni Battista Scapaccino,onorificenza che lo stesso monarca aveva appena istituito.