L'Italicum torna in Aula, ma senza l'accordo sulle quote rosa. Secondo il parlamentare Pd Emanuele Fiano, sarebbe stato il presidente della Commissione Affari Costituzionali Francesco Paolo Sisto ad annunciare che, sulla questione, il Comitato dei 9 si sarebbe rimesso al parere dell'Aula. Così, la riunione del comitato, subito dopo l'approvazione da parte dell'Aula della delega al governo per la definizione dei collegi elettorali (saranno al massimo 120) non ha trovato la quadra sulla questione più spinosa, causa l'opposizione di Forza Italia che ritiene "incostituzionali" le norme sulla parità di genere. L'insidia degli emendamenti Agostini - che sostengono l'introduzione di norme in tal senso - resta sul piatto. Anche perché, secondo fonti parlamentari, Silvio Berlusconi potrebbe lasciare libertà di coscienza alle deputate del suo partito che sostengono la causa delle "quote rosa".
Gli emendamenti sulla quote rosa pongono un limite massimo del 60% e un minimo del 40% per le candidature di ogni genere. La prima firmataria è la parlamentare Pd Roberta Agostini, ma la causa è sostenuto da un fronte trasversale di deputate, che annovera molte parlamentari azzurre come Laura Ravetto e Michela Biancofiore. Alcune delle sostenitrici di questa "battaglia" si sono presentate in Aula vestite di bianco per sensibilizzare i colleghi e l'opinione pubblica sul tema.
Secondo il relatore dell'Italicum, la parità di genere per legge sarebbe anche a rischio ‘incostituzionalità”, perché “ci sono due sentenze della Corte costituzione, la n.422 del 1995 e una del 2010, che dicono che le quote di genere vanno contro gli articoli 3, 49 e 51 della Costituzione". Di questi, l'articolo 3 definisce il "principio di eguaglianza sostanziale" e sarebbe la questione di fondo di tutto il problema.