Non bastavano i pallettoni delle doppiette a macchiare il terreno della Sardegna, di sangue umano ora, i malviventi sono saliti di livello, forse per far più clamore per le loro gesta, ed usano gli ordigni esplosivi nelle auto. Un fare più mafioso che barbaricino. Questa mattina, infatti, nel nuovo, inusuale nell’isola, vile attentato, è morto Roberto Aresu, rappresentante di 46 anni, è fatto saltare in aria con la sua auto dove era stata collocata una bomba che è esplosa appena è entrato nel mezzo.
L’attentato mortale è avvenuto stamane nel centro abitato di Lanusei, nella zona dell'Ogliastra, nel nord Sardegna. La vittima, nella deflagrazione è rimasta dilaniata. Inutili i tentativi di rianimarlo. Aresu si trovava agli arresti domiciliari, con il permesso di uscire per recarsi al lavoro, per una truffa legata alla rivendita di autovetture.
Secondo una prima ricostruzione del fatto di sangue, sarebbe quella che Aresu era appena uscito dalla casa della madre, ha aperto lo sportello della sua auto, una Reanult Clio bianca, e si è seduto al posto di guida. Ma appena ha acceso il motore, lo scoppio che ha fatto saltare in aria l'auto. A causare l'esplosione è stato probabilmente un candelotto collegato all'avviamento. Subito dopo l’esplosione sul posto sono arrivate ambulanze, carabinieri e polizia e vigili del fuoco.
L'ordigno, probabilmente realizzato con esplosivo da cava, era stato piazzato nella parte anteriore dell'utilitaria, nel vano motore e, verosimilmente, è esploso quando la vittima ha girato la chiave di accensione attivando il contatto elettrico.
La zona, dove sono in corso i rilievi degli agenti della Squadra Mobile e della scientifica, è stata transennata.