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Renzi agisce ormai com Putin con il suo partito e detta le sue insindacabili volontà: “Lunedì l’ok del Governo su Senato e Titolo V”. Sul lavoro “nessun ultimatum”, decido io.

La direzione del Pd approva a larga maggioranza - 93 voti favorevoli, 8 astenuti e 12 contrari - la relazione del premier, che nella sua replica prima del voto cita lo storico spot pubblicitario della Telefunken: "Potevamo stupirvi con effetti speciali, ma siamo scienza e non fantascienza". A fare discutere comunque sono soprattutto le nomine dei due fedelissimi Guerini e Serracchiani a vicesegretari e il decreto sul lavoro.  I 12 voti contrari portano la firma dei civatiani, tra gli astenuti invece ci sono Gianni Cuperlo e Guglielmo Epifani. E’ stato proprio il presidente dimissionario del Pd nel suo discorso a definire affettate le due nomine, specificando che sarebbe stato meglio trovare una formula meno rigida, ad esempio una figura di coordinamento e un portavoce.

Matteo Renzi, comunque non fa passi indietro. Infatti durante il suo intervento rivendica un'accelerazione sulla via delle riforme e i risultati ottenuti dal suo governo, come l'approvazione a palazzo Madama dell'abolizione delle province. Sul Senato garantisce: "Lunedì il governo approverà l'abolizione del Senato e del Titolo V". Il dibattito politico sulle liste per le europee, invece, è rimandato ad una nuova riunione che verrà fissata tra lunedì 7 o martedì 8 aprile. Tema delicato su cui si giocano gli equilibri interni e proprio in vista del quale Renzi ha annunciato la riorganizzazione della segreteria, affidandone il compito a Guerini e Serracchiani.

Il governo approverà lunedì in consiglio dei ministri il ddl costituzionale sulla riforma del Senato e Titolo V. Un passaggio cui il premier Matteo Renzi ha subordinato la discussione sulla legge elettoralem, che garantisce: "Verrà affrontata insieme agli altri partiti". Lavoro: "Niente ultimatum" Il premier Renzi replica a quanti, tra i democratici, criticano il pacchetto lavoro chiedendone modifiche e precisa di non essere disposto ad aut aut. "Apprendistato e contratti a termine sono due punti intoccabili della nostra proposta. Si possono migliorare, certo. Ma non sono due temi a piacere" spiega.

"Il superamento delle province votato dal Senato, speriamo che la settimana prossima si possa chiudere alla Camera. Si riduce il numero delle persone che fanno politica in Italia e gli stessi che dicevano che ci sono troppi politici, oggi si lamentavano del Pd sostenendo che aggredisce la democrazia. Ma quel che abbiamo fatto, spiegato bene, è una potente dimostrazione di serietà della politica" precisa Renzi.

L'intenzione del premier è quella di cambiare la squadra varata dopo le primarie, cercando di tenere in considerazione le richieste di "gestione unitaria". Il compito di formare la nuova squadra è affidato ai fedelissimi Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, che dovranno cercare la mediazione con le correnti minoritarie del partito. Guerini-Serracchiani vicesegretari "C'è una questione di tenuta" del Pd nei "prossimi mesi e anni: la gestione degli organi di partito non può vedere una mancanza di attenzione. Per questo farò all'assemblea Pd la proposta di due vicesegretari: "Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini: "è un elemento di garanzia, non di polemica interna".

"Abbiamo due mesi per vincere le amministrative e abbiamo il compito di portare nel Parlamento Ue delle persone che desiderino cambiare l'Europa. Sarebbe un errore andare a mettere degli specchietti per le allodole a guidare le liste". Renzi ribadisce il suo no a mettere il suo nome sul simbolo delle europee, anche se precisa: "Io sono sempre stato favorevole" a mettere il nome del candidato premier "e se non cambio idea ci sarà alle politiche".

"In questo momento il M5s è in difficoltà, è in ricorsa rispetto a noi perché insegue sui temi su cui prima aveva una primazia e ora non più. Loro parlano e noi risolviamo" spiega Renzi in direzione.