E' un Matteo Renzi che non risparmia nessuno quello che parla al Tg1. Intervistato, il presidente del Consiglio, continua la sua querelle con Susanna Camusso e Giorgio Squinzi e replica così alla leader della Cgil: ''Mi interessa il consenso delle famiglie italiane non quello delle associazioni'' sottolineando che sono ''20 anni'' che guardando la tv si vedono Confindustria e sindacati arrabbiarsi. Ce ne faremo una ragione...''.
Dopo l'asse, negato dalla Camusso, Confindustria-sindacati è la volta dei supermanager: "Resisteranno a parole ma poi ovviamente è naturale che le cose cambino, non è possibile che l'Ad di una società guadagni 1000 volte in più dell'ultimo operaio, torniamo ad un principio di giustizia sociale. Noi non molliamo", aggiungendo poi che l'esempio da seguire viene dal passato: "Quando c'era Olivetti il rapporto era di 1 a 10, dare un po' meno a chi guadagna milioni e rimettere in modo economia ed il ceto medio".
Altro obiettivo poi, stavolta politico, è il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, "bravissimo a cogliere gli umori. Sa che se facciamo le cose promesse, e noi le faremo, si sente franare il terreno sotto i piedi. Lui prende voti sulla protesta. A Grillo dico: hai bisogno di rilanciare, vuoi offendermi? Fallo, noi ci occupiamo delle famiglie italiane".
Infine, un commento anche sul prossimo incontro in Italia, il 27 marzo, con il presidente americano Barack Obama: "Gli dirò che sono orgoglioso e fiero dei progressi dell'Italia. Gli chiederò anche dei consigli - ha concluso - perchè in America le aziende sono tornate a investire e la disoccupazione a scendere''.




