Ucraina orientale verso la tregua. Sarebbe questo il risultato raggiunto stamane nel corso di una telefonata tra il presidente Petro Poroshenko e l'omologo russo Vladimir Putin. Il portavoce del Cremlino ha però subito sottolineato che non spetta a Mosca accettare accordi perché non è parte del conflitto. I due leader, comunque, avrebbero concordato su alcuni passaggi fondamentali per il raggiungimento della pace. La notizia, diffusa dal Cremlino e confermata sul sito della presidenza ucraina, arriva mentre è in corso la prova muscolare tra la Russia e la Nato. Mosca ha annunciato per settembre un'imponente esercitazione militare, in risposta a quella avviata ieri dai paesi dell'Alleanza.
Intanto per rassicurare i leader dei paesi baltici e sottolineare l'impegno degli Usa il presidente Barack Obama è arrivato a Tallin, Estonia. L'arrivo di Obama in Europa cade ad un giorno dal vertice in Galles in cui le forze dell'Alleanza dovrebbero decidere l'organizzazione di una forza di reazione rapida, mobilitabile in 48 ore.
Per rassicurare i paesi dell'Europa orientale dalla minaccia russa, la Nato ha avviato ieri l'esercitazione Steadfast Javelin II, fino a lunedì prossimo, con centinaia di militari di nove Paesi Nato - tra cui l'Italia, Polonia, Germania e Stati baltici. Immediata la risposta di Mosca che ha annunciato per settembre esercitazioni delle forze missilistiche strategiche responsabili del suo arsenale nucleare a lungo raggio. Alle manovre - secondo quanto rivela Ria Novosti - parteciperanno circa 4.000 militari e 400 unità tecniche, compresa l'aviazione.
Nel summit di giovedì in Galles, la Nato dovrebbe dare vita a una forza di reazione rapida forte di 4mila tra soldati e forze speciali, in grado di essere schierata entro 48 ore in qualsiasi Stato membro dell'Alleanza a sua difesa come una "punta di lancia". Il tutto senza comunque violare l'accordo Nato-Russia del 1997, che vieta basi permanenti nell'Europa centro-orientale.
Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini, neo capo della diplomazia europea, ha annunciato che venerdì si deciderà sulle nuove sanzioni Ue contro Mosca. E ha condiviso le dure parole del presidente tedesco Joachim Gauck sul fatto che la Russia ha messo fine di fatto alla partnership strategica con l'Europa. Sui rapporti con Bruxelles è sceso anche il gelo del Cremlino verso il presidente della Commissione Barroso, 'reo' di aver violato la riservatezza di una telefonata con Putin divulgando una frase minacciosa del leader russo, che gli avrebbe detto di potersi prendere Kiev in due settimane.