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Ucraina, Putin: “Sanzioni Ue minano il processo di pace”. Nuove misure contro Mosca anche dagli Usa

Le sanzioni Ue contro la Russia "di fatto rappresentano passi che minano il processo di pace in Ucraina". Lo ha detto il leader del Cremlino Vladimir Putin a Dushanbe, citato dall'agenzia Itar-Tass, aggiungendo che Mosca sta valutando ritorsioni. "Le sanzioni - ha proseguito il leader del Cremlino - non sono mai state efficaci come strumento di politica estera e non portano mai i risultati attesi, danneggiano coloro che vi fanno ricorso e quelle antirusse non sono un'eccezione". La crisi ucraina è sfruttata per "rianimare la Nato come strumento politico " ha aggiunto Putin.

Da oggi infatti scatta il nuovo pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca. Restringeranno l'accesso ai mercati finanziari europei non solo delle cinque banche controllate dallo stato già colpite a fine luglio, ma anche di tre produttori di armi e dei tre giganti del petrolio Transneft, Rosneft e Gazprom-neft. Non è consentito lo scambio di obbligazioni, azioni e altri strumenti la cui durata supera i 30 giorni emessi dalle stesse banche. Sono poi state aggiunte altre 24 persone, fra cui oligarchi russi, nella lista dei soggetti colpiti dal congelamento dei beni finanziari e dalla sospensione del visto di viaggio.

"Non abbiamo esitato a rispondere al comportamento inaccettabile della Russia approfondendo la pressione" con misure restrittive, ha detto il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso , ribadendo l'obiettivo di arrivare ad "una soluzione politica al conflitto, basata sulla sovranità dell'Ucraina". Col nuovo pacchetto di sanzioni "non vogliamo aggravare la situazione, ma ci sono decisioni che non si possono accettare” ha detto Barroso. Abbiamo voluto dimostrare alla Russia e al mondo che ci sono comportamenti che non possono essere accettati", ha aggiunto, evidenziando che "le porte per il dialogo ed il compromesso" con la Russia, restano aperte.

Anche gli Stati Uniti – come avevano annunciato - inaspriscono le sanzioni contro la Russia per la crisi in Ucraina. E colpiscono anche Sberbank, la maggiore banca statale russa. Lo afferma il Dipartimento del Tesoro, sottolineando che l'inasprimento delle sanzioni riguarda oltre al settore bancario, anche quelli dell'energia e della difesa. Il Tesoro ha anche "imposto sanzioni che vietano l'esportazione di beni, servizi (non inclusi quelli finanziari) o tecnologia" che possa aiutare la produzione di petrolio nel mar Artico a cinque società energetiche russe attive in questo tipo di progetti. Si tratta di Gazprom, Gazprom Neft, Lukoil, Surgutneftegas e Rosneft. Una mossa queste che potrebbe pesare su Exxon, colosso dell'energia americano, che ha siglato due anni fa un accordo per un progetto nel mar Artico con Rosneft.

Intanto l'accordo di associazione tra l'Ucraina e l'Ue entrerà in vigore dal primo novembre dopo la ratifica martedì del testo da parte del Parlamento di Kiev. Lo ha annunciato il presidente ucraino Petro Poroshenko.

L'accordo con Bruxelles è uno degli elementi che hanno innescato l'irritazione russa per l'avvicinamento all'Occidente di Kiev, sfociato prima nella fuga il 22 febbraio del presidente filo-russo Viktor Yanukovich, e quindi dell'occupazione della Crimea e poi nell'intervento militare delle regioni orientali separatiste di Donetsk e Lugansk.

Proprio riguardo alla Crimea, Poroshenko ha ribadito la promessa che la penisola tornerà sotto Kiev e che questo avverrà "non necessariamente" con l'uso delle armi. Mosca ha annesso la penisola russofona sul Mar Nero a marzo dopo un'invasione militare "soft" e un controverso referendum.

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