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Lavori Consiglio Regionale Sardegna su Dl 111- Assestamento della Manovra finanziaria 2014-2016.

Chiusa ieri la discussione generale sul D.L 111 “Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016”, il Consiglio esamina l’articolato del Disegno di Legge approvato dalla Giunta. Subito dopo le formalità di rito, il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola al primo iscritto a parlare, il consigliere di Forza Italia Marco Tedde.

Secondo l’esponente azzurro, l’assestamento di bilancio arriva in un momento difficile per l’Isola, alle prese con crisi epocale, aggravata dai problemi nei collegamenti aerei e marittimi e dal gap infrastrutturale. «Nel provvedimento ci sono scelte obbligate – ha detto Tedde – comprendiamo le difficoltà della Giunta ma non possiamo non rilevare un neo: la necessità di contribuire al bonus da 80 euro che Renzi ha concesso agli italiani. Il bonus ha fatto ottenere ottimi risultati elettorali al premier ma comporterà un deficit per le casse dello Stato di 6,7 miliardi di euro per quest’anno e di 10 miliardi per il 2015».

Tedde ha poi puntato l’indice contro l’azione dell’esecutivo regionale che «in sette mesi non è riuscito a spendere risorse ma è stato impegnato in trattative estenuanti con il Governo Nazionale». Di fatto, secondo il consigliere della minoranza, la Giunta ha firmato la resa nei confronti dello Stato: la prova è il famigerato decreto del 16 settembre sulle riserve erariali che comporterà un mancato introito di 130 milioni di euro per le casse regionali». L’aspetto più negativo dell’assestamento in discussione è però un altro: «L’impresa è scomparsa dai programmi della Giunta Pigliaru – ha concluso Tedde - i tagli più pesanti riguardano l’economia e il lavoro (circa il 22%). Le difficoltà economiche si stanno trasformando in disagio sociale».

Mario Floris (Uds) ha definito “singolare” l’enfasi con la quale la Giunta ha presentato il Dl di assestamento di bilancio. «Si tratta di un intervento di poco più di 216 milioni di euro – ha detto Floris – ciò che colpisce è piuttosto la linea adottata dall’esecutivo che non  coglie le istanze provenienti da tutte le componenti della società sarda». Il decano del Consiglio regionale ha citato in Aula la preoccupazione manifestata dalla Quinta Commissione per la scelta di tagliare gli incentivi alle imprese artigiane e commerciali. «E’ un segnale allarmante – ha detto Floris – così come la decisione di tagliare gli stanziamenti per i “cantieri verdi”, unico sbocco per i disoccupati dei piccoli Comuni». Floris ha poi denunciato l’incremento degli stanziamenti per le spese di funzionamento della Giunta (+500mila euro) e per quelle di rappresentanza (+600mila euro). Dal leader dell’Uds, infine, un attacco alla “debole” azione della Giunta nei confronti del Governo: «Paci ha annunciato che al bilancio 2014 mancheranno 130 milioni di euro per le riduzioni delle entrate erariali. A questo si aggiunge il concorso della Regione alla riduzione del deficit statale (550 milioni di euro) e la copertura del debito della sanità (110 milioni). Serve un nuovo patto con lo Stato e un’azione più forte della Giunta per rilanciare i temi dell’insularità e della zona franca».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha invocato “un’operazione verità” sui conti della Regione. L’ex assessore al Bilancio della Giunta Cappellacci ha invitato l’attuale esecutivo ad assumersi le proprie responsabilità sulle scelte effettuate. «Ognuno di noi quando è andato a governare ha ereditato situazioni problematiche e ha provato a risolverle secondo la propria capacità e coscienza politica. Comprendiamo che alcune decisioni sono obbligate ma in ogni caso ognuno si deve assumere la responsabilità delle scelte».

Zedda è poi tornata sugli 80 euro deliberati dal Governo Renzi a favore dei redditi bassi. «Operazione – ha affermato l’esponente dell’opposizione – che costerà 65 milioni di euro alle casse regionali». Dubbi anche sui 103 milioni di euro per sanare il deficit della sanità: «Quanti serviranno per gli ammortamenti “non sterilizzati” e quanti per i debiti commerciali? – si è chiesta Zedda – questo non è ancora chiaro». Un accenno, infine al Fondo Unico per gli enti locali («Bene l’incremento di 35 milioni di euro, meglio sarebbe stato arrivare a 49 milioni») e al fondo di perenzione («la cifra indicata non è significativa, occorre verificare meglio le somme». Com