Nella tarda serata di ieri il Consiglio regionale ha approvato il DL 111/A “Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016” con 30 voti favorevoli, 22 contrari e un astenuto, il Dl 38/A “Istituzione del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu”, il Dl 39/A “Istituzione del Parco naturale regionale di Tepilora” e il Dl 97/A “Interventi urgenti per le spese di funzionamento e manutenzione delle sedi della formazione professionale e il completamento dei piani di formazione professionale”.
La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau.
Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con la votazione finale del DL n. 111/A (Giunta regionale) – Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016. Per le dichiarazioni di voto, il presidente ha dato la parola al consigliere Daniela Forma, del Pd.
Prima dell’intervento del consigliere Forma, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha rivolto all’Aula un emendamento orale correttivo dell’emendamento n. 32, approvato nella seduta precedente. La proposta, preso atto che manca la copertura finanziaria per gli anni successivi, fissa al 31 dicembre di quest’anno il termine entro il quale i lavoratori dei consorzi potranno presentare domanda di pensionamento.
L’Assemblea ha approvato per alzata di mano la correzione proposta dal capogruppo del Pd.
Per dichiarazione di voto sul Dl in esame, il consigliere Forma ha affermato che si è trattato di «intervenire su un bilancio non approvato in questa legislatura che andava corretto, coprendo per 216 milioni il disavanzo di amministrazione a cominciare dai debiti sanità, e inoltre si è fatta una operazione giustizia nei confronti degli enti locali: dopo i tagli subiti ora ci sono 35 milioni di incremento e i Comuni potranno chiudere i loro bilanci, con in più un fondo di 5 milioni per evitare problemi nell’erogazione servizi da parte delle Provincie soprattutto nelle scuole».
La manovra, ha poi aggiunto Forma, «ci ha consentito anche di fare un ragionamento nuovo su spesa e investimenti, proiettato in una visione pluriennale per arrivare bilanci più puliti, mentre nel quadro di alcune piccole e grandi risposte che è stato possibile dare con pochi margini di manovra, vanno ricordati i fondi al Museo Nivola e al Consorzio pubblica lettura della biblioteca Satta di Nuoro».
Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha rivolto in apertura il suo ringraziamento alle opposizioni «di cui va apprezzato il corretto e leale confronto in Aula, con molti rilievi ma senza ostruzionismo, anzi con una collaborazione proficua che non ha mai superato il confine della distinzione dei ruoli». Con questo spirito, ha proseguito Deriu, «può essere un arbitro della politica equanime piuttosto che uno spaccato su posizioni preconcette». Per il consigliere del Pd va inoltre apprezzato «il lavoro della Giunta e dell’Assessore Paci per un documento certamente denso di complessità ma con una sua anima leggibile e concreta, che fra l’altro ha reso possibili valutazioni su alcuni grandi problemi della Sardegna e della pubblica amministrazione; non è documento veicolo delle nostre politiche e risponde all’attuale congiuntura ma il lavoro è stato fatto per il meglio».
Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha annunciato il voto contrario, precisando che «la disponibilità della minoranza su alcuni atti importanti non significa condividere i contenuti principali della manovra, che per noi costituisce una operazione ingiustizia ai danni della Sardegna». Fra gli esempi di questa ingiustizia, Cherchi ha citato, l’Università per quale Pigliaru spende parole di elogio ad Oristano ma 1.5 milioni vengono comunque tagliati ribaltando responsabilità su legislatura precedente, e ancora i tagli di 10 milioni all’agricoltura per il risarcimento dei danni causati dall’alluvione». Su tutto, ha concluso, «resta la profonda incertezza sul futuro e su quanto potrà accadere di qui a fine anno».
Il consigliere Franco Sabatini (Pd) ha condiviso le argomentazioni svolte dal consigliere Deriu, sottolineando «il confronto sereno fra maggioranza e opposizione, auspicabile anche nella prossima Finanziaria».
offermandosi sulla manovra, secondo Sabatini è stata «una scelta obbligata che nessuno avrebbe voluto fare, cominciando dalla spesa sanitaria e dal fondo unico per gli Enti locali». E’ stato tuttavia utile, ha continuato Sabatini, «anticipare i temi della Finanziaria 2015 con particolare riferimento proprio al confronto Governo - Regioni di questi giorni e del problema di dove individuare ulteriori risparmi nella spesa pubblica regionale. Secondo il presidente della commissione Bilancio, la nuova fase dell’azione di governo dovrà consistere nel «tenere il punto su vertenza entrate, riportare sotto controllo la spesa sanitaria anche senza agganciarla alla riduzione delle Asl come dimostra chiaramente il libro bianco del Ministero della Salute, definire con maggiore chiarezza il fondo unico per gli Enti Locali, chiudendo la diatriba con la Regione e precisando competenze e importi senza rincorrere le emergenze». Va citata, infine, la riduzione delle spese del Consiglio, «da 112 a 52 milioni; tutti devono fare un passo avanti, c’è ulteriore spazio per tagli di spesa a favore delle politiche di sviluppo».
Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di «debolezza del presidente Pigliaru e della maggioranza perché il progetto presentato in campagna elettorale è molto ridimensionato». L’Assessore Paci, ha ricordato, «prima accusava il centro destra di essere la causa della manovra salvo poi dire in Aula tutt’altro, con atteggiamenti talvolta positivi, ma restano le contraddizioni che hanno comunque un peso». Dal dibattito, ha detto ancora Tedde, «emerge il senso di responsabilità dell’opposizione che non ha inchiodato il Consiglio con l’ostruzionismo, ha dato via libera ritirando centinaia di emendamenti e soprattutto ha fatto passare proposte qualificanti nell’interesse dei Sardi». Riconfermando le sue critiche di merito, il consigliere di Fi ha concluso dichiarando che «se il buon giorno si vede dal mattino in Sardegna c’è poco da stare allegri».
Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha ricordato in apertura del suo intervento il contributo offerto dai gruppi della minoranza per approvare in tempi rapidi la manovra di assestamento al bilancio. Cossa nel dichiarare il voto contrario al Dl 111 ha confermato il giudizio “fortemente negativo”, già espresso nel corso del dibattito in Consiglio. L’esponente dell’opposizione ha quindi ribadito critiche per l’atteggiamento e le dichiarazioni del presidente del Consiglio dei Ministri verso le Regioni («Renzi vuole annichilire il governo regionale e fa ricorso ad accuse becere per screditarne l’operato»). Michele Cossa ha concluso sottolineando come il vero confronto tra maggioranza e minoranza in Consiglio, si avrà in occasione dell’imminente dibattito sulla legge finanziaria.
Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha dichiarato il voto convinto a sostegno dell’aggiustamento della manovra finanziaria e evidenziato che la legge Finanziaria sarà il vero banco di prova che attende l’esecutivo e la maggioranza consiliare. Cocco ha ricordato gli impegni assunti dall’assessore della Programmazione anche per qui temi che non hanno trovato risposta nel Dl. 111, ad incominciare dai cantieri verdi, dal servizio civile, dalla stabilizzazione dei precari dell’Ente foreste. Il capogruppo dei vendoliani in Consiglio ha quindi replicato alle affermazioni di alcuni consiglieri della minoranza e ha affermato che «la giunta non si mostra né debole né incoerente rispetto al programma di governo ma è anzi impegnata a dare seguito e continuità all’azione amministrativa per portare la Sardegna fuori dalla drammatica crisi in atto».
Alessandra Zedda (gruppo Fi) ha sottolineato il riconoscimento della maggioranza per l’atteggiamento positivo mostrato nel corso dell’esame del Dl 111 dalle forze dell’opposizione e ha ricordato l’analogo comportamento costruttivo offerto dai consiglieri della minoranza nel corso dei lavori in commissione. La consigliere Zedda ha dichiarato il voto contrario all’assestamento alla manovra finanziaria e ha evidenziato “il peccato originale” che condiziona l’azione dell’esecutivo regionale: l’accordo sottoscritto col governo nazionale lo scorso luglio in materia di finanza pubblica. «Resta un accordo patacca», così ha incalzato Alessandra Zedda, che ha concluso il suo intervento in sede di dichiarazione di voto lamentando la scarsa capacità dimostrata dall’esecutivo regionale nell’impegnare le somme su alcune misure strategiche, come il piano straordinario del lavoro, il dissesto idrogeologico e l’impresa femminile.
Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha annunciato il voto favorevole del Partito democratico al Dl 111 e ha ricordato i principali interventi previsti nell’assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016. Il consigliere della maggioranza ha sottolineato in termini critici i toni utilizzati nel corso del dibattito da alcuni esponenti della minoranza ma ha espresso soddisfazione per la tempestiva approvazione del provvedimento.
Il consigliere del gruppo Forza Italia, Ignazio Locci, ha dichiarato il voto contrario al Dl 111 e ha manifestato perplessità sulle misure contenute nell’assestamento («non sono presenti interventi strategici»). L’esponente della minoranza ha concluso ricordando la grande sofferenza della Sardegna e l’urgenza di interventi adeguati per il superamento della drammatica crisi che colpisce i sardi.
Il presidente ha dato la parola al capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «Qualcuno dai banchi della maggioranza e della Giunta ha voluto accreditare all’esterno che si trattasse di un atto tecnico. Non ci sono atti tecnici, ma politici. E questo è un atto politico importante». Se il Dl 111, ha proseguito, è un’anticipazione dei temi della Finanziaria il parere è negativo. «Si tratta di una manovra recessiva, è scomparso il lavoro, il sostegno alle piccole e medie attività, ad artigianato, commercio e cooperazione sono assenti. È una manovra che ha molto del tratto contabile ragionieristico». Un approccio che non va bene in una situazione di crisi così grave perché, secondo Pittalis, non si indicano soluzioni né una via d’uscita. Per l’esponente della minoranza non ci possono essere giustificazioni alla debolezza della Giunta nei confronti del governo nazionale che spende con i soldi degli altri. «Svegliatevi».
Anche Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha dichiarato il voto contrario, condividendo l’intervento del collega Pittalis, perché «dal grande vocabolario manca completamente l’impegno verso i comparti produttivi. E’ impensabile tutto questo». Per Crisponi l’attenzione esclusiva è verso il finanziamento il debito pubblico nazionale e manca l’attenzione «necessaria verso l’unico comparto che può essere il volano dell’economia sarda: il turismo». Crisponi ha sottolineato che le 55mila persone impiegate nella filiera più produttiva della Sardegna vengono completamente dimenticate. Negativo anche il parere sulla manovra da parte del capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, il quale ha condiviso l’intervento della collega Alessandra Zedda quando parla di “peccati originali”. Per Dedoni «un pareggio di bilancio dove non ci sono entrate non ci consente di spendere niente se non per l’ordinaria amministrazione».
Il presidente ha dato, poi, la parola a Christian Solinas (capogruppo del Psd’Az): «Noi sardisti abbiamo condiviso il fatto di voler arrivare a un’approvazione dell’assestamento di bilancio e abbiamo condiviso l’operazione che tende a riallineare la spesa della Regione, perché riteniamo sia una buona prassi». Solinas ha poi aggiunto che «da quel punto di vista è una politica efficiente, ma non dal punto di vista dell’efficienza». Il voto sarà negativo perché non è stata data l’attenzione al tema della cultura e della lingua sarda e dell’emigrazione. «Abbiamo, comunque, visto la buona volontà di volere affrontare i temi nella prossima Finanziaria». Dello stesso parere anche Angelo Carta (Psd’Az) il quale ha sottolineato “la debolezza” della Giunta nei confronti dello Stato.
Il presidente Ganau ha messo in votazione il DL 111 che è stato approvato con 30 voti favorevoli, 22 contrari e 1 astenuto. Com





