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Ue, Juncker a Renzi: “Non sono il capo di una banda burocrati”

''Devo dire al mio caro amico Renzi che io non sono il presidente di una banda di burocrati. Io sono il presidente della Commissione europea, che è una istituzione europea. Quindi invito tutti i primi ministri a rispettare la mia istituzione perché non siamo meno legittimati rispetto ad altri''. Lo ha detto il neo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, intervenendo alla conferenza dei presidenti al Parlamento europeo dedicata all'esito dell'ultimo vertice Ue dei capi di Stato e di governo.

Il presidente ha lamentato le critiche di alcuni premier al termine del vertice, fra cui lo stesso Renzi e il britannico David Cameron. "Non mi è piaciuto - ha aggiunto - il modo in cui si sono comportati alcuni primi ministri dopo il summit. Credevo che il Consiglio europeo fosse stato creato per risolvere problemi, non per amplificarli".

Juncker poi, commentando le parole di Renzi contro 'i tecnocrati di Bruxelles', rincara la dose: "Se la Commissione avesse dato ascolto ai burocrati il giudizio sul bilancio italiano sarebbe stato molto diverso". Questa mattina il vice presidente della Commissione europea Jyrki Katainen, tornando sulla manovra italiana promossa da Bruxelles, aveva comunque affermato che il debito del nostro Paese continuerà a crescere con un picco nel 2015 e che le stime sui conti della Commissione definiscono fragile la ripresa iniziata nel 2013.

Il 24 ottobre scorso, durante il Consiglio europeo, l'Ue aveva chiesto ai Paesi membri un contributo extra per aggiustare il budget europeo dopo i nuovi parametri del calcolo del Pil. "Quando le persone producono un'arma letale come questa - aveva detto il premier britannico Cameron - non capiscono che porta le persone in tutta Europa a pensare che la Commissione europea è fatta di tecnocrati e burocrati senza anima né cuore? Questo è quello che il primo ministro italiano ha detto, e concordo con ogni parola".

L'Unione europea aveva ha chiesto alla Gran Bretagna un contributo da 2,1 miliardi di euro. Una richiesta "inaccettabile" per il premier britannico. Il premier Renzi aveva smentito di avere utilizzato la parola 'arma letale', ma aveva precisato che in Europa il problema non erano tanto i costri extra, ma la "tecnocrazia e la burocrazia".

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